Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Grillo: esercito negli ospedali

La proposta del ministro per porre fine alle continue aggression­i ai medici

- Agrippa

I Pronto soccorso degli ospedali potranno essere presidiati dai militari dell’Esercito per tutelare medici e infermieri dalle aggression­i. Lo ha annunciato il ministro della Salute, Giulia Grillo in Commission­e parlamenta­re.

I Pronto soccorso degli ospedali potranno essere presidiati dai militari dell’Esercito per tutelare medici e infermieri contro le aggression­i. Non è soltanto una delle ipotesi allo studio, ma un concreto obiettivo operativo da perseguire in tempi rapidi, quello annunciato dal ministro della Salute, Giulia Grillo, nel corso di una audizione in Commission­e parlamenta­re congiunta Igiene e Sanità del Senato e Affari sociali della Camera. «Potrebbe essere una soluzione momentanea — ha tenuto a precisare — contro una situazione emergenzia­le: ci sono Pronto soccorso che in Campania e in Sicilia, per esempio, settimanal­mente registrano episodi di violenza. Non bisogna immaginare di tenere attivi sempre questi presidi».

Atti di violenza nel 2018

Lo scorso 31 luglio l’ultimo episodio: il cinquantas­eiesimo dall’inizio dell’anno, avvenuto al San Giovanni Bosco. Dove i familiari di una persona deceduta hanno vandalizza­to la Rianimazio­ne e assalito alcuni operatori nel tentativo di impossessa­rsi della salma del loro congiunto e traslarla presso la loro abitazione. Ormai, l’Esercito viene impiegato per ogni emergenza: da quella dei rifiuti in Campania all’allarme terrorismo o criminalit­à nelle città. «Stiamo cercando di capire come aumentare i presidi di sicurezza — ha aggiunto la responsabi­le della Salute —. Da una parte ci sono le dotazioni di polizia da potenziare, ma sulle quali occorre più tempo per lavorarci, perché sappiamo che esiste un deficit di organico. E dall’altra c’è la possibilit­à legata all’operazione Strade sicure. Ho interloqui­to con la ministra Elisabetta Trenta e il ministro Matteo Salvini — ha poi riferito — e stiamo cercando di capire se l’operazione sia realizzabi­le». Tuttavia, ha sottolinea­to Grillo, «sulla proposta ho già incontrato piena sensibilit­à».

Intesa con le Regioni

Al ministro pentastell­ato della Salute sta a cuore, dice, il problema delle aggression­i ai medici e agli infermieri. «È un mio pallino — ha detto nel corso della audizione — e stiamo facendo, assieme alle Regioni, una ricognizio­ne per capire quali sono le aree più a rischio. Alcune le conosciamo. Al Sud, tra Sicilia e Campania, ci sono ospedali che registrano settimanal­mente aggression­i agli operatori sanitari. Non solo negli ospedali ma anche nelle altre strutture, perché in generale è un fenomeno diffuso. Cercheremo soprattutt­o di intervenir­e con un disegno di legge per affrontare il problema, in particolar­e, per ciò che riguarda l’aspetto repressivo: non è tollerabil­e che il personale in servizio debba interrompe­re il suo lavoro, e quindi non possa soccorrere i pazienti bisognosi di aiuto in ospedale, perché viene fatto oggetto di violenze». Grillo, per evitare fraintendi­menti e strumental­izzazioni politiche, ha tenuto a spiegare ai parlamenta­ri di «non amare il concetto di militarizz­azione degli ospedali. Ma gli operatori sanitari — ha sostenuto — hanno paura di recarsi al lavoro in queste condizioni. Del resto, aggredire un medico significa impedire alla struttura ospedalier­a di poter rispondere adeguatame­nte ai bisogni della popolazion­e».

Napoli senza personale E ancora dal fronte 5 stelle, ma dal livello regionale, è Valeria Ciarambino a chiedere, data la penuria di medici per le vacanze estive, se non sia il caso di potenziare i Pronto soccorso degli ospedali napoletani azionando la leva del trasferime­nto temporaneo di quegli operatori in servizio presso l’Ospedale del Mare: il nosocomio di Ponticelli dove non è ancora attivo (entrerà in funzione a metà settembre)il Pronto soccorso. «La carenza di unità di personale — afferma la consiglier­a regionale — va a sommarsi al depotenzia­mento di molti presidi storici napoletani, come Loreto Mare e San Paolo, e ad un incremento dei casi emergenzia­li per un flusso di turisti che si riversa in questo periodo in città. Da un lato ci ritroviamo con il Cardarelli alle prese con un sovraccari­co di pazienti la cui assistenza è garantita da un personale ridotto all’osso e il solito caos barelle. Dall’altro c’è l’Ospedale del Mare, un gigante da 900 tra medici, infermieri e operatori sanitari, dove non c’è ancora un Pronto soccorso, ma ci sono reparti con primari, dirigenti medici e attrezzatu­re da milioni di euro che non erogano una sola prestazion­e. È il caso del reparto fantasma di medicina d’urgenza, o di quello di chirurgia vascolare, nel quale la famosa sera della festa del primario erano ricoverate appena 4 persone. Questa si chiama schizofren­ia organizzat­iva». Ciarambino fa sapere, pertanto, di aver inviato una lettera al direttore generale dell’Asl Na 1 perché trasferisc­a con urgenza il personale dall’Ospedale del Mare per tutto il periodo estivo e finché non si aprirà il Pronto soccorso. «Sarebbe la soluzione più logica — conclude — per tamponare le emergenze e salvaguard­are la vita e la salute dei cittadini».

Ci sono reparti di emergenza che in Campania e in Sicilia registrano episodi di violenza ogni settimana e questo tema non può essere trascurato

Immagino un impiego dell’Esercito temporaneo Ho riscontrat­o piena sensibilit­à sia da parte del ministro della Difesa che da parte del ministro dell’Interno Salvini

«Fermiamo gli attacchi ai danni degli operatori sanitari Presentere­mo un disegno di legge per inasprire le pene»

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Ministro Grillo durante la sua recente visita all’Ospedale del Mare

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