Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Emergenza rifiuti, arrivano meno turisti
Dopo tre anni leggera flessione di presenze. Carriero: in città manca decoro
Una leggera flessione delle presenze di turisti in città impensierisce gli operatori turistici. «Ci sono di nuovo i rifiuti in strada e la città non è all’altezza delle aspettative» rilevano i leader delle associazioni di categoria che segnalano il ritorno di molti turisti in Egitto. «Dopo tre anni c’è una prima flessione di presenze e Napoli deve confermare il suo appeal».
NAPOLI Cento tonnellate di immondizia in strada e la raccolta degli ingombranti al palo: l’emergenza rifiuti è alle porte di Napoli. E rischia di ribaltarsi sulle sorti del turismo. Si aspetta una serie di prenotazioni last minute, ma non aiutano le foto della spazzatura ammonticchiata e i racconti che sui social i visitatori della città fanno degli angoli sopraffatti da cataste di materiale maleodorante.
Giancarlo Carriero, presidente della sezione turismo dell’Unione industriali conferma che «la situazione è osservata con preoccupazione e perplessità. Riconosciamo che negli ultimi tempi stavamo andando meglio rispetto al passato e possiamo dunque sperare che questa sia solo una parentesi. I turisti — racconta — lamentano però in generale la mancanza di decoro in città, di cui la sporcizia è solo una delle componenti. È una delle critiche davvero gravi che purtroppo si conferma negli anni». E, in un momento in cui Napoli si trova a fare i conti con una leggera flessione di presenze, è una circostanza da considerare. «C’è un ritorno all’Egitto, una meta dalla quale in tanti si erano allontanati per l’allarme terrorismo rivolgendosi proprio a Napoli. Ne risentiamo — osserva Carriero — nel ritardo delle prenotazioni».
Secondo i dati raccolti da Federalberghi, dopo quasi tre anni di incremento c’è uno stop. Nel periodo gennaiogiugno si è passati dal 78.5 per cento di presenze del 2017 al 77.5 del 2018. Sulla stessa falsariga il mese di luglio, con un’occupazione-camere intorno al 72 per cento rispetto al 73 dello scorso anno.
Secondo Federalberghi si tratta di un dato che va analizzato. «Un campanello di allarme dopo i recenti exploit, una frenata fisiologia o un leggero, ma preoccupante, passo indietro? Sono tornati sul mercato i paesi nordafricani e arabi e bisogna comprendere in che modo questo fenomeno possa incidere sul turismo nostrano — osserva il presidente Antonio Izzo —. È importante porre attenzione ad ogni segnale. Leggiamo di rifiuti per strada e sappiamo bene che le istituzioni devono intervenire immediatamente perché è un pericolo grande che purtroppo già conosciamo e che va assolutamente evitato. In più ogni estate vediamo una situazione insostenibile anche per i trasporti pubblici. Abbiamo lavorato tanto perché, anche nei mesi di luglio e agosto, arrivassero turisti e la città potesse godere dell’indotto che producono, ma Napoli si presenta a mezzo servizio. Scene di persone accalcate in metropolitana o in attesa dei treni, con poche corse, con aria condizionata che non funziona o scale mobili o ascensori in riparazione, sono quotidiane e mettono in imbarazzo l’intera città».
Anche sui fronte Bed&Breakfast la situazione è meno florida dello scorso anno. Il presidente Abbac Agostino Ingenito registra «importanti cali rispetto a maggio e giugno» e conferma il ritorno verso l’Egitto di molti turisti. «Le previsioni al momento ci danno 15 pernotti su 30, ma si va per il last second. Molti visitatori comunque restano almeno due notti, e non più una sola come appoggio. E questa è una circostanza positiva» considera.
L’associazione
Izzo: «Imbarazzano le scene di persone accalcate in metro e scale mobili ferme»