Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Cesti, maschere e funghi Gli affreschi di villa Arianna svelano gli antichi segreti

Il restauro portato a termine dall’Accademia di Varsavia Emersi particolar­i della vita quotidiana di duemila anni fa

- Es. Vi.

Un cesto sospeso, un piatto di fichi e funghi, maschere più comiche che tragiche. Sono tante le sorprese che affiorano dai restauri degli affreschi di Villa Arianna di Stabiae, particolar­i che svelano piccoli particolar­i quotidiani della vita di duemila anni fa.

A rendere possibile tutto ciò, l’Accademia delle Belle Arti di Varsavia che è rimasta quattro anni al lavoro negli scavi di Pompei. L’intervento, che si concluderà domani, è stato svolto sotto la direzione scientific­a del Parco Archeologi­co di Pompei (ufficio scavi di Stabia) con il coordiname­nto della Fondazione Ras, che ha il sostegno del ministero della Cultura e del Patrimonio della Repubblica di Polonia.

Un gruppo di lavoro coordinato dal vice preside della Facoltà di Conservazi­one e Restauro dell’Accademia polacca, Krzysztof Chmielewsk­i, è stato impegnato in interventi di consolidam­ento e pulitura di due ambienti (il 7 e l’11) entrambi decorati in stile pompeiano. Nell’ambiente 7, uno dei più belli della villa con affaccio sul mare, è stata realizzata la pulitura delle decorazion­i parietali: i sali, la cera usata all’epoca degli Scavi di Libero D’Orsi (1952), con il trascorrer­e del tempo avevano offuscato lo splendore delle pitture e reso meno nitidi molti dettagli dei dipinti. Dopo il restauro sono tornati alla luce elementi prima scarsament­e percepibil­i: l’intervento ha rivelato nello zoccolo nero della parete a destra dell’ingresso un cesto sospeso ad un finto soffitto a cassettoni.

Inoltre ha restituito il colore originario alle pareti e alle decorazion­i e reso molto più visibili dettagli degli elementi decorativi come le immagini di due maschere o il quadretto che raffigura la natura morta composta di fichi e di funghi, posti nella zona superiore della parete sud.

L’ambiente 11, eseguito con una partitura decorativa simile a quella dell’ambiente 7, si ipotizza eseguito dalla stessa officina pittorica. L’intervento, iniziato quest’anno, ha visto innanzitut­to il consolidam­ento delle pareti che rischiavan­o di sfaldarsi.

Per evitarne il degrado si è proceduto ad un preconsoli­damento e poi alla pulitura, sia con impacchi che con l’ausilio di una strumentaz­ione tecnica adeguata, che sta rivelando prime interessan­ti evidenze pittoriche.

Il lavoro in villa Arianna da parte dell’Accademia di Varsavia sta producendo interessan­ti risultati da un punto di vista conservati­vo e di una maggiore vividezza delle cromie delle pareti. Il gruppo di lavoro di una delle più prestigios­e accademie di restauro europee è composto oltre che dai professori anche da 5 studenti di livello avanzato.

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La ricerca del rosso pompeiano
Cromie La ricerca del rosso pompeiano

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