Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Comune e Asìa su sacchetti e rifiuti ingombranti: telecamere contro gli incivili
Il vicesindaco: non sottovaluto gli allarmi. E Iacotucci chiederà più ispettori
L’emergenza rifiuti sollecita sia il Comune che l’Asìa: «Non sottovalutiamo il problema». Il vicesindaco Del Giudice, delega ai rifiuti, alza la voce contro albergatori e titolari di B&B e commercianti: «Scaricano rifiuti in strada quando non dovrebbero, faremo ancora più multe». Gli fa eco l’amministratore di Asìa: «Servono ispettori e soprattutto la videosorveglianza per combattere l’inciviltà».
NAPOLI «Ognuno, sempre, deve prendersi le proprie responsabilità. Così l’amministrazione, così Asìa. Ma in una città lo devono fare anche i cittadini, gli albergatori, i commercianti». Insomma tutti. Raffaele Del Giudice ha la delega ai rifiuti e un passato da ambientalista pasionario che fa capolino di tanto in tanto. Del Giudice dove vuole andare a parare? È reduce da una riunione in Regione del tavolo sul ciclo dei rifiuti. Prima la manutenzione di una linea del termovalorizzatore di Acerra, poi gli incendi di quattro (su cinque esistenti) piattaforme per la raccolta differenziata, il sistema s’è inceppato. Tanto da far temere, anche al governatore, un’altra emergenza rifiuti. Di ieri l’allarme degli albergatori: turisti in fuga e disdette a causa della città sporca.
Del Giudice, allora, dove vuole andare a parare? «Non sottovaluto gli allarmi, ma trovo incredibile che cinque giorni di rallentamenti blocchino prenotazioni fatte con mesi di anticipo. Eviterei la sindrome Tafazzi. E, appunto, ribadisco: ognuno deve prendersi le sue responsabilità. Questa amministrazione più di tutte ha puntato sull’immagine della città, su una Napoli della cultura e del turismo, tirandosi dietro critiche. Però è pur vero che spesso multiamo albergatori, B&b, commercianti che scaricano in strada rifiuti quando non dovrebbero. In un anno dobbiamo registrare il 50 per cento in più di ingombranti, per lo più materassi, comodini, tavolini. Se aumenta l’immondizia vuol dire che è un settore in crescita o no?». E ancora: «Poi c’è il criminale che incendia i rifiuti in città, un criminale perché questo è chi mette in pericolo la vita dei cittadini. L’Asìa sarà anche in ritardo, ma ci sono le denunce, incendiare non può diventare un alibi. Senza contare che 400 dipendenti sono andati in pensione. Ieri sono andato a visitare l’isola ecologica Gianantonio Campania. Ce ne sono dieci in tutta Napoli, lì abbiamo recuperato il giardino dei ciliegi, c’è ora un parco. Ebbene a 50 passi, all’esterno, ho trovato un’intera camera da letto. Ma come è possibile? Siamo aperti sempre, anche i weekend, si possono vincere pure un’auto elettrice e un motorino e si continua a gettare in strada?».
Francesco Iacotucci è l’amministratore unico di Asìa e fa un ragionamento simile: «Se è aumentato il turismo è anche perché la città ha un decoro diverso dal passato. Il punto è che tutti devono fare il proprio dovere. Noi finalmente abbiamo 140 lavoratori Cub in più, anche se con quattro mesi di ritardo. Ma quanto dobbiamo ancora fare contro l’inciviltà? Che è democratica. Dagli studi notarili, agli alberghi, ai bassi a Napoli manca spesso la regola dello scuorno. Quello che ti fa fermare un attimo prima di commettere un atto incivile e illegale. Chiederemo al Comune, nel prossimo contratto di servizio, più ispettori ambientali. E un altro tema è la videosorveglianza dei rifiuti: la vogliamo fare oppure no? Noi siamo pronti».
Intanto è di ieri la notizia di un protocollo d’intesa tra il commissariato per i roghi tossici, la Società autostrade e i comuni di Napoli, Afragola, Maddaloni, Marcianise e Nola. Autostrade presterà le telecamere per stanare chi getta e chi brucia rifiuti. I comuni metteranno a disposizione le isole ecologiche per stoccarli.