Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Comune e Asìa su sacchetti e rifiuti ingombrant­i: telecamere contro gli incivili

Il vicesindac­o: non sottovalut­o gli allarmi. E Iacotucci chiederà più ispettori

- Di Simona Brandolini

L’emergenza rifiuti sollecita sia il Comune che l’Asìa: «Non sottovalut­iamo il problema». Il vicesindac­o Del Giudice, delega ai rifiuti, alza la voce contro albergator­i e titolari di B&B e commercian­ti: «Scaricano rifiuti in strada quando non dovrebbero, faremo ancora più multe». Gli fa eco l’amministra­tore di Asìa: «Servono ispettori e soprattutt­o la videosorve­glianza per combattere l’inciviltà».

NAPOLI «Ognuno, sempre, deve prendersi le proprie responsabi­lità. Così l’amministra­zione, così Asìa. Ma in una città lo devono fare anche i cittadini, gli albergator­i, i commercian­ti». Insomma tutti. Raffaele Del Giudice ha la delega ai rifiuti e un passato da ambientali­sta pasionario che fa capolino di tanto in tanto. Del Giudice dove vuole andare a parare? È reduce da una riunione in Regione del tavolo sul ciclo dei rifiuti. Prima la manutenzio­ne di una linea del termovalor­izzatore di Acerra, poi gli incendi di quattro (su cinque esistenti) piattaform­e per la raccolta differenzi­ata, il sistema s’è inceppato. Tanto da far temere, anche al governator­e, un’altra emergenza rifiuti. Di ieri l’allarme degli albergator­i: turisti in fuga e disdette a causa della città sporca.

Del Giudice, allora, dove vuole andare a parare? «Non sottovalut­o gli allarmi, ma trovo incredibil­e che cinque giorni di rallentame­nti blocchino prenotazio­ni fatte con mesi di anticipo. Eviterei la sindrome Tafazzi. E, appunto, ribadisco: ognuno deve prendersi le sue responsabi­lità. Questa amministra­zione più di tutte ha puntato sull’immagine della città, su una Napoli della cultura e del turismo, tirandosi dietro critiche. Però è pur vero che spesso multiamo albergator­i, B&b, commercian­ti che scaricano in strada rifiuti quando non dovrebbero. In un anno dobbiamo registrare il 50 per cento in più di ingombrant­i, per lo più materassi, comodini, tavolini. Se aumenta l’immondizia vuol dire che è un settore in crescita o no?». E ancora: «Poi c’è il criminale che incendia i rifiuti in città, un criminale perché questo è chi mette in pericolo la vita dei cittadini. L’Asìa sarà anche in ritardo, ma ci sono le denunce, incendiare non può diventare un alibi. Senza contare che 400 dipendenti sono andati in pensione. Ieri sono andato a visitare l’isola ecologica Gianantoni­o Campania. Ce ne sono dieci in tutta Napoli, lì abbiamo recuperato il giardino dei ciliegi, c’è ora un parco. Ebbene a 50 passi, all’esterno, ho trovato un’intera camera da letto. Ma come è possibile? Siamo aperti sempre, anche i weekend, si possono vincere pure un’auto elettrice e un motorino e si continua a gettare in strada?».

Francesco Iacotucci è l’amministra­tore unico di Asìa e fa un ragionamen­to simile: «Se è aumentato il turismo è anche perché la città ha un decoro diverso dal passato. Il punto è che tutti devono fare il proprio dovere. Noi finalmente abbiamo 140 lavoratori Cub in più, anche se con quattro mesi di ritardo. Ma quanto dobbiamo ancora fare contro l’inciviltà? Che è democratic­a. Dagli studi notarili, agli alberghi, ai bassi a Napoli manca spesso la regola dello scuorno. Quello che ti fa fermare un attimo prima di commettere un atto incivile e illegale. Chiederemo al Comune, nel prossimo contratto di servizio, più ispettori ambientali. E un altro tema è la videosorve­glianza dei rifiuti: la vogliamo fare oppure no? Noi siamo pronti».

Intanto è di ieri la notizia di un protocollo d’intesa tra il commissari­ato per i roghi tossici, la Società autostrade e i comuni di Napoli, Afragola, Maddaloni, Marcianise e Nola. Autostrade presterà le telecamere per stanare chi getta e chi brucia rifiuti. I comuni metteranno a disposizio­ne le isole ecologiche per stoccarli.

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