Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il «Nobel» per la fisica al napoletano Gallavotti
Giovanni Gallavotti nasce nel 1941 a Napoli, e ha ricevuto inaspettatamente ieri il prestigioso «Henri Poincaré» che dal 1997 ogni tre anni, premia i migliori fisici matematici del mondo. Il premio è considerato il Nobel della disciplina, e viene assegnato dalla francese Fondation Daniel Iagolnitzer (Dif).
Unitamente alla Iamp, Associazione internazionale dei fisici matematici: un circuito in cui la competizione è ai più alti livelli mondiali di ricerca.
Il premio Poincaré è indirettamente il riconoscimento alla lunga carriera dello scienziato partenopeo, costellata di successi e titoli: iniziata con la laurea all’università La Sapienza di Roma, perfezionata a Firenze e poi all’estero -Francia, Stati Uniti- per tornare con l’insegnamento a Roma, Napoli, e in Olanda fino alla nomina di Accademico dei Lincei e nel 1997, la vincita del premio «Presidente della Repubblica». Gallavotti è inoltre membro dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e nel 2007 riceve anche la medaglia Boltzman, l’onorificenza più alta per i contributi alla meccanica statistica.
È il primo italiano a ricevere l’importante premio Henri Poincaré, che gli riconosce secondo la menzione, il lungo percorso di decenni di ricerca per «eccezionali contributi alla meccanica statistica di equilibrio e di non equilibrio, alla teoria dei campi quantistici, alla meccanica classica e ai sistemi caotici, inclusa, in particolare, la teoria della rinormalizzazione per i sistemi fermionici interagenti e la relazione di fluttuazione» .
Con Giovanni Gallavotti sono stati premiati anche gli scienziati Michael Aizenman di origine russe, e il sudafricano Percy Deift (entrambi dell’americana Princeton University). «Lo considero un premio alla carriera. Nella motivazione c’è la traccia del mio percorso culturale. È stata una cosa inaspettata, sono molto contento», ha commentato lo scienziato napoletano alla notizia della vittoria. Insieme all’annuncio dei giorni scorsi della vincita del 34enne Alessio Figalli della medaglia Fields - il «Nobel per la matematica»- a Rio de Janeiro da parte dell’ Imu (International mathematical union), le scienze italiane festeggiano un momento storico. Due storie diverse, percorsi ed età diverse, per la ricerca di casa nostra nelle discipline scientifiche in cui l’innovazione e la carriera si costruiscono attraverso il confronto internazionale e l’avanzamento di teorie e modelli su scala planetaria.