Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La vittima sotto choc
«Ho avuto molta paura, non so se resterò ancora in questa città»
NAPOLI «Io non so perché lo hanno fatto, forse per razzismo e per tutto quello che sta succedendo dove abito. Io però non ho mai fatto male a nessuno in Italia, in questa città. Sono un bravo ragazzo». E lo ripete come se volesse dare certezze a chi lo guarda che quei colpi di pistola non se li è meritati, come invece sui social in molti hanno scritto non appena si è sparsa la notizia che un senegalese era stato ferito nella notte in via Milano, alle spalle della stazione. Disteso su una lettiga dell’ospedale Loreto Mare ha la gamba sinistra fasciata. È appena uscito dalla sala operatoria dove i medici gli hanno estratto la pallottola e ridotto la frattura del femore.
«Ho avuto molta paura, una cosa del genere non l’ho mai vista in vita mia» e non poteva pensare minimamente che potesse accadere a lui. Il proiettile gli è entrato nella coscia, ma, dice che il telefono cellulare lo ha salvato. Mostra un buco sulla tuta, all’altezza dell’inguine. «Hanno sparato tre colpi verso di me e altri verso i miei amici che erano accanto a me. Uno è andato a vuoto, uno invece mi ha colpito, e l’altro che doveva entrare nell’inguine è stato fermato dal cellulare che avevo in tasca».
Cissè, l’ambulante ferito a Napoli ieri sera, spiega di essere in Italia da 7 anni, di trovarsi bene e vive facendo l’ambulante
in via Bologna, una strada accanto alla stazione Centrale di Napoli: «ho il permesso di soggiorno», dice toccandosi la tasca del pantalone. È confuso e non riesce a trovare le parole giuste per esprimere l’amarezza che lo ha travolto. Una rabbia che però riesce a controllare pensando di essere stato comunque fortunato perché può ancora parlare di quello che gli è accaduto. «Stavo andando a casa, ero fermo con i miei amici a parlare quando sono arrivati in due su uno scooter, senza dire neanche una parola. Uno di loro ha preso la pistola e hanno fatto fuoco - racconta poggiandosi più volte la mano sulla gamba per il dolore - Non hanno spiegato perché ce l’avevano con me, hanno solo fatto fuoco. Non so se dopo quello che è successo voglio restare a Napoli, adesso voglio solo pensare a guarire il prima possibile», anche perché deve lavorare, guadagnarsi da vivere.
Il ragazzo senegalese riesce a sorridere quando racconta di aver scattato una foto con il calciatore del Napoli Kalidù Koulibaly, difensore centrale del Senegal e centrale della squadra di Carlo Acelotti: «L’ho incontrato e gli ho chiesto di abbracciarlo».