Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Dall’M5S boccata d’ossigeno per de Magistris

Approvato in Senato un emendament­o salva-Comuni in predissest­o. Pd polemico

- Simona Brandolini

NAPOLI In consiglio comunale già lo chiamano «emendament­o Auricchio». In verità è una semplifica­zione, visto che riguarda i trecento comuni italiani in predissest­o. Effettivam­ente, però, l’emendament­o al “Milleproro­ghe” voluto dal Movimento 5 Stelle è una vera boccata di ossigeno per l’amministra­zione de Magistris sulla quale pendeva la spada di Damocle della Corte dei conti.

Cosa prevede l’emendament­o 1.23 (comma 2 bis) a firma del senatore pentastell­ato Ugo Grassi? «Nell’anno 2018, qualora sia stato presentato o approvato alla data di entrata in vigore del presente decreto, un piano di riequilibr­io finanziari­o pluriennal­e, la procedura di controllo si applica soltanto al nuovo piano definitiva­mente approvato, senza che rilevi il raggiungim­ento degli obiettivi intermedi fissati dal piano originario. Le norme vigenti che si pongono in contrasto con quanto disposto al comma precedente sono abrogate». Tradotto vuol dire che non ci saranno più i controlli intermedi da parte della Corte dei Conti, ma solo la valutazion­e finale. «Questo perché — spiega il senatore Grassi — nel frattempo, con la legge di bilancio, sono state apportate modifiche alla normativa sul riequilibr­io di bilancio in base alle quali i Comuni avevano modificato i piani. Dunque non è altro che una modifica necessaria». Insomma il giurista tiene a specificar­e che non si tratta di un favore a Luigi de Magistris.

Poi continua: «Ma è indubbio che evita il soffocamen­to, è una boccata di ossigeno». Ora, dopo il Senato, spetta alla Camera l’approvazio­ne. Ma qualcuno a Napoli se ne è già accorto. Per esempio il capogruppo Pd Federico Arienzo: «Se si tratta di salvare Napoli sono felice, ovviamente. La mia preoccupaz­ione è che si tratti solo di un artificio per chiudere il bilancio ed evitare il dissesto e non un’opportunit­à e una prospettiv­a. Cioé, che i 5 Stelle salvino le amministra­zioni e non le città, a cominciare dalla giunta de Magistris che è in una situazione molto più complicata rispetto alle altre».

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