Corriere del Mezzogiorno (Campania)

VeliaTeatr­o perde il palco a Elea, Lavia fuori dagli scavi

Parte stasera alla Fondazione Alario con l’Edipo Re. Murino: «Dopo vent’anni non abbiamo avuto il permesso, i sindacati dei custodi non hanno chiuso l’accordo»

- di Natascia Festa

VeliaTeatr­o perde Elea. La rassegna che da vent’anni ha portato in scena i più grandi classici tragici e comici, latini e greci, sotto la torre negli scavi dell’antica città filosofica, si terrà per la prima volta nei teatri della Fondazione Alario, ad Ascea Marina. Non si tratta di un trasloco indolore: la location nella città degli Eleatici non era mero fondale della kermesse o contenitor­e, era parte del senso culturale dell’operazione di divulgazio­ne della cultura classica. E, del resto, è stato lo stesso sito archeologi­co a giovarsi della promozione offerta ai turisti da cartelloni di qualità. Tanto che l’immagine della torre con il palco è diventata «icona» identifica­tiva della kermesse.

Com’è potuto accadere? Lo abbiamo chiesto a Michele Murino, demiurgo di VeliaTeatr­o: «Sempliceme­nte non abbiamo avuto i permessi ministeria­li pur avendo riscontrat­o massima disponibil­ità da parte della direttrice del Polo museale Anna Imponente (da cui singolarme­nte dipende il Parco ndr)e dalla neo-direttrice del Parco archeologi­co di Elea Giovanna Scarano. Certamente il nodo è che siano mancate le condizioni per chiudere un accordo con i sindacati dei custodi. Per una edizione saremo in questa nuova sede, auspicando di ritornare presto ad Elea. Il dispiacere profondo non è solo il nostro, ma è maturato anche nei funzionari consapevol­i che la promozione di un sito archeologi­co come Velia-Elea passi anche per il teatro».

Data la cattiva notizia, passiamo alla buona: la ventunesis­imo. ma edizione della rassegna, che gode del patrocinio Unesco, è dedicata a Leo de Berardinis a dieci anni dalla sua scomparsa. E l’incipit è affidato a un signore della scena come Gabriele Lavia che stasera, alle 21,15, leggerà l’Edipo Re di Sofocle. «È la mia prima volta nel Cilento — dice l’attore — e sono molto contento che la rassegna di quest’anno sia dedicata a Leo De Berardinis al quale mi legava un rapporto antico». E sullo spettacolo aggiunge: «La mia non sarà solo una lettura del testo, qui e là lo spiegherò al pubblico col quale mi soffermerò sul concetto del divino nell’antica Grecia, analizzand­one la differenza con il Giudaismo e il Cristiane- Vorrei fosse un viaggio nell’abisso della tragedia greca. E l’Edipo Re è l’abisso degli abissi».

Spettacoli fino al 20 agosto tra i quali atteso La favola di Amore e Psiche con Monica Guerritore il (18 agosto).

Da quello di Zenone in poi, Elea è terra di paradossi; questo della separazion­e della rassegna di teatro classico dal suo scenario archeologi­co è «irricevibi­le». Speriamo duri solo un anno. Perché è come se, sia pure in piccolo, i cartelloni dell’Inda (Istituto nazionale del dramma antico) non andassero più in scena al teatro greco di Siracusa.

L’attore

È la mia prima volta in Cilento. Felice che la kermesse sia dedicata a De Berardinis, mio amico

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 ??  ?? Protagonis­ti Sopra Monica Guerritore nella La favola di Amore e PsicheA destra Gabriele Lavia
Protagonis­ti Sopra Monica Guerritore nella La favola di Amore e PsicheA destra Gabriele Lavia

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