Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Migrante ferito, polveriera Vasto

Egiziano accoltella­to da un uomo sullo scooter: «Era italiano». Rissa in strada tra africani

- Postiglion­e

Un cittadino egiziano è stato aggredito l’altra sera, quasi certamente da un italiano in sella a uno scooter, e ferito con due coltellate. È accaduto al Vasto tre giorni dopo il ferimento del senegalese Cissè Diabel a colpi di pistola. Il nuovo episodio fa accrescere ulteriorme­nte la tensione in un’area dove i rapporti tra immigrati e residenti sono difficilis­simi. L’altro ieri un gruppo di immigrati si sono affrontati in una maxirissa in via Milano.

NAPOLI Per tre volte gli avrebbero urlato di fare silenzio, ma lui non ne voleva proprio sapere. Poi in serata qualcuno lo ha avvicinato, gli ha sferrato una coltellata al mento e una al torace ed è scappato in sella a uno scooter. Un’agguato ai danni di un egiziano, irregolare in Italia, che in via Bologna lavora come muratore e che ieri notte è stato ferito nel Vasto, in piazza Giovanni Leone, perché «dava fastidio». Sarebbe questo il movente di un’altra aggression­e, la seconda a distanza di quattro giorni da quella a colpi di pistola contro un 32enne senegalese che, invece, ha raccontato alla polizia di essere stato ferito per razzismo. L’egiziano ferito ieri ha raccontato l’accaduto alle forze dell’ordine, in maniera più o meno confusa, dopo essere stato medicato al Loreto Mare con cinque punti di sutura. «Il mio aggressore non mi ha detto nulla, è sceso dalla scooter mi ha ricorso e mi ha accoltella­to». Alcune persone del rione però raccontano che l’egiziano dava fastidio da ore, urlando in strada, e che qualcuno dai balconi gli aveva consigliat­o di smettere «se non voleva passare un guaio». E il guaio lo stava passando sul serio, ma per fortuna la lama non ha perforato l’arteria femorale. Inutile dire che dell’aggressore non vi è alcuna traccia

È accaduto ancora una volta nelle stradine che si intreccian­o alle spalle della stazione di piazza Garibaldi, in un rione che è diventato con il passare dei mesi, simbolo del degrado della città e della quasi impossibil­e integrazio­ne tra napoletani ed extracomun­itari, molti dei quali delinquono e non rispettano le regole del vivere comune. Un mese fa il presidente della Camera, Roberto Fico, promise attenzione da parte del Governo, la notte stessa la camorra piazzò una bomba poco distante dal luogo dove aveva sfilato con gli uomini di scorta, distruggen­do le serrande di un bar.

Poi è stato un crescendo di tensioni. Ieri pomeriggio, in via Milano due gruppi di ragazzi senegalesi si sono presi presi a pugni e infine hanno raccolto dalla spazzatura bottiglie di vetro che si sono lanciati contro. La scena è stata documentat­a dai residenti che, come fanno oramai da mesi, registrano i video e li pubblicano su una pagina Facebook, cercando così di attrarre l’attenzione in primis del sindaco Luigi de Magistris. Ma sotto quei video ci sono quasi sempre commenti razzisti, sintomo di un clima esasperato.

La rissa del pomeriggio è stata sedata dall’arrivo della polizia che, nonostante il grande impegno profuso per cercare di pattugliar­e un rione diventato una polveriera, poco riesce a fare contro la rabbia di ragazzi che vivono di espedienti e che al Vasto hanno formato gang che si fronteggia­no tra loro.

Intanto non ci sono tracce degli aggressori di Cissè, il senegalese di 32 anni, venditore ambulante di via Bologna che giovedì sera è stato ferito da un colpo di pistola alla gamba sinistra. Contro di lui hanno esploso tre colpi in tutto, mente altri tre sarebbero stati esplosi contro i suoi amici, con i quali era a parlare in via Milano. Dal letto dell’ospedale ha detto di non aver mai fatto del male a nessuno e di non capire il motivo dell’aggression­e, di credere invece che sia stato vittima di razzismo. La Squadra mobile, La Digos e gli agenti del commissari­ato Vicaria-Mercato, non tralascian­o alcuna pista e le investigaz­ioni sono serrate.

Da quanto raccolto fino a ora si può certamente affermare che si tratta di due ragazzi, molto giovani, e con estrema probabilit­à del Vasto. Il movente potrebbe avere sì una matrice razzista, ma potrebbe incrociars­i anche a quella legata a spedizioni punitive contro i senegalesi che non si piegano al pizzo imposto dalla camorra che pretende 10 euro a settimana da ogni bancarella. La stessa scena fu vissuta a dicembre dell’anno scorso quando killer del clan Mazzarella fecero fuoco al vicino mercato della Duchesca ferendo un senegalese e una bambina di appena dieci anni.

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TensioneÈ sempre più difficile la situazione nel Vasto e nei pressi della Stazione centrale

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