Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Domeniche gratis Meglio tutelare i nostri «tesori»
L’ex ministro Franceschini avrebbe fatto bene a tacere. Avrebbe fatto meglio ad astenersi da commenti piccati, carichi di risentimento contro l’iniziativa del ministro Alberto Bonisoli di abolire le «domeniche gratis ai musei», cosi come le ha disperatamente sostenute e fatte diventare uno spot «ad personam», il suo predecessore. Vi ricordate i titoli ripetitivi dei giornali - carichi di «boom» - letti ogni lunedì dopo le prime domeniche del mese ad ingresso gratuito dell’era Franceschini?
«Musei: boom di visitatori...», e ancora «Boom per la domenica…» dove il «boom» era quasi sempre suggerito nei comunicati ufficiali dell’ex Mibact, il ministero che si occupa oltre che dei beni culturali, anche del turismo non strutturale ma «usa e getta».
È stata dannosa la irrisolta questione dell’equilibrio tra i due settori e la prepotenza dell’uno sull’altro (di solito prevaleva una drogata smania di malcelata overdose di finta «valorizzazione», pronta all’uso per spot populisti). Infatti, la retorica populista (sempre in voga) dei soli ingressi gratuiti a tutti e per tutti ha ancora di più allontanato i cittadini dalla costruzione di una militanza civica per la consapevolezza che il patrimonio culturale dello Stato appartiene ad ogni cittadino che deve sentirsi titolare di un patrimonio (e di un diritto) che va prima conosciuto, poi protetto da distruzioni e usi impropri e poi valorizzato per produrre prima cultura e poi bellezza. L’esatto contrario di «aprire i cancelli» senza una complessiva politica di accompagnamento degli italiani alla sua conoscenza. A quel punto non c’è da scandalizzarsi se un sito come Pompei viene vandalizzato da gente che «pascola», «consuma» e «deturpa» secoli di storia e bellezza. La colpa non è dei cittadini che «non conoscono» ma di chi scava ulteriori fossati di ignoranza, lasciando intendere che basta entrare in un’area archeologica o in un museo, in tanti, spesso in tantissimi, l’uno sull’altro e tutti insieme a calpestare il patrimonio, per dire che gli italiani amano il proprio patrimonio culturale.
La costruzione dell’opinione pubblica consapevole del valore e del ruolo che il patrimonio riveste nella costruzione del senso di cittadinanza e di tutela dei valori storico artistici della nazione (Costituzione docet…) è un processo lento ma necessario, una politica strategica per l’oggi e il domani del nostro Paese. Non può limitarsi ad uno spot per compiacere il ministro o addirittura il governo in carica. Le «domeniche gratis» di Franceschini hanno favorito per troppi anni principalmente i tour operator. Troppi, forse, hanno incassato dai propri clienti l’importo dell’ingresso agli scavi di Pompei o al Colosseo con un anno d’anticipo, per non doverlo poi trasferire allo Stato Italiano se la visita eventualmente coincideva (è capitato anche a Pasqua di alcuni anni fa...) con la prima domenica del mese! Ha fatto bene Bonisoli a dire «stop» alle domeniche senza ticket per tutti (turisti compresi). Completi l’opera facendo accompagnare coloro che chiedono esplicitamente di essere «cittadini per il patrimonio culturale».