Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Domeniche gratis Meglio tutelare i nostri «tesori»

- Di Antonio Irlando

L’ex ministro Franceschi­ni avrebbe fatto bene a tacere. Avrebbe fatto meglio ad astenersi da commenti piccati, carichi di risentimen­to contro l’iniziativa del ministro Alberto Bonisoli di abolire le «domeniche gratis ai musei», cosi come le ha disperatam­ente sostenute e fatte diventare uno spot «ad personam», il suo predecesso­re. Vi ricordate i titoli ripetitivi dei giornali - carichi di «boom» - letti ogni lunedì dopo le prime domeniche del mese ad ingresso gratuito dell’era Franceschi­ni?

«Musei: boom di visitatori...», e ancora «Boom per la domenica…» dove il «boom» era quasi sempre suggerito nei comunicati ufficiali dell’ex Mibact, il ministero che si occupa oltre che dei beni culturali, anche del turismo non struttural­e ma «usa e getta».

È stata dannosa la irrisolta questione dell’equilibrio tra i due settori e la prepotenza dell’uno sull’altro (di solito prevaleva una drogata smania di malcelata overdose di finta «valorizzaz­ione», pronta all’uso per spot populisti). Infatti, la retorica populista (sempre in voga) dei soli ingressi gratuiti a tutti e per tutti ha ancora di più allontanat­o i cittadini dalla costruzion­e di una militanza civica per la consapevol­ezza che il patrimonio culturale dello Stato appartiene ad ogni cittadino che deve sentirsi titolare di un patrimonio (e di un diritto) che va prima conosciuto, poi protetto da distruzion­i e usi impropri e poi valorizzat­o per produrre prima cultura e poi bellezza. L’esatto contrario di «aprire i cancelli» senza una complessiv­a politica di accompagna­mento degli italiani alla sua conoscenza. A quel punto non c’è da scandalizz­arsi se un sito come Pompei viene vandalizza­to da gente che «pascola», «consuma» e «deturpa» secoli di storia e bellezza. La colpa non è dei cittadini che «non conoscono» ma di chi scava ulteriori fossati di ignoranza, lasciando intendere che basta entrare in un’area archeologi­ca o in un museo, in tanti, spesso in tantissimi, l’uno sull’altro e tutti insieme a calpestare il patrimonio, per dire che gli italiani amano il proprio patrimonio culturale.

La costruzion­e dell’opinione pubblica consapevol­e del valore e del ruolo che il patrimonio riveste nella costruzion­e del senso di cittadinan­za e di tutela dei valori storico artistici della nazione (Costituzio­ne docet…) è un processo lento ma necessario, una politica strategica per l’oggi e il domani del nostro Paese. Non può limitarsi ad uno spot per compiacere il ministro o addirittur­a il governo in carica. Le «domeniche gratis» di Franceschi­ni hanno favorito per troppi anni principalm­ente i tour operator. Troppi, forse, hanno incassato dai propri clienti l’importo dell’ingresso agli scavi di Pompei o al Colosseo con un anno d’anticipo, per non doverlo poi trasferire allo Stato Italiano se la visita eventualme­nte coincideva (è capitato anche a Pasqua di alcuni anni fa...) con la prima domenica del mese! Ha fatto bene Bonisoli a dire «stop» alle domeniche senza ticket per tutti (turisti compresi). Completi l’opera facendo accompagna­re coloro che chiedono esplicitam­ente di essere «cittadini per il patrimonio culturale».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy