Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La madre della ragazza accoltellata: se costretta mi farò giustizia da sola
La ragazza sta meglio. Odio social contro il ragazzo
Io ci credo nella giustizia, mi affido allo Stato ma se non ci sarà giustizia io me la prenderò da sola e lo farò, come si dice a Napoli, con le mie stesse mani». La madre di Morena, la ragazza di diciannove anni accoltellata sul lungomare di Napoli dall’ex fidanzato, è minacciosa. Intanto contro l’uomo si scatena l’odio social con insulti e frasi minatorie. Bocchetti è chiuso nel carcere di Poggioreale e da quando è stato arrestato non ha detto una parola. Questa mattina ci sarà la convalida del fermo e l’interrogatorio. Intanto le condizioni di Morena migliorano lentamente.
Morena Albino è salva. Il peggio per la ragazza di 19 anni di Montestanto e ferita dal suo ex con cinque coltellate, è passato. Anche se respira ancora con dolore per la perforazione del polmone, riesce a sorridere e trova la forza di scrivere sulla sua pagina Facebook per tranquillizzare tutti.
Ma è proprio sui social che si scatena, come poi è d’abitudine, la rabbia senza freni verso Antonio Bocchetti, il suo ex di 25 anni di Chiaiano, che è rinchiuso nel carcere di Poggioreale con l’accusa di aver provato ad uccidere la mamma di suo figlio, che il giudice gli aveva affidato nonostante un lavoro precario e una denuncia alle spalle. Gli augurano la morte, lo appellano in ogni modo e riprendono anche le parole della mamma di Morena che in una intervista a caldo ha detto a chiare lettere che è pronta a farsi giustizia da sola: «Io ci credo nella giustizia, mi affido allo Stato ma se non ci sarà giustizia io me la prenderò da sola e lo farò, come si dice a Napoli, con le mie stesse mani».
Una vicenda orrenda che affonda le radici in un contesto sociale difficile da una parte e dall’altra. Lei è figlia di un pregiudicato del clan Mazzarella che aveva avuto il compito di uccidere a Forcella il rampollo della famiglia Giuliano, Salvatore ’o Russo. Nella sparatoria morì Annalisa Durante, 17 anni. Suo zio e suo nonno sono collaboratori di giustizia e quando a 18 anni ha partorito suo figlio. Morena già non conviveva più con Antonio, con il quale aveva avuto un rapporto più che turbolento sin dall’inizio. «Era troppo geloso e io non lo sopportavo, mi opprimeva». La sua scelta allora fu drastica: lasciarlo. Da quel momento, così come lei stessa ha raccontato, sono arrivati i problemi. La chiamava anche di notte, cercava in ogni modo di ritornare assieme, ma Morena era decisa ad andare avanti per la sua strada.
Due giorni fa l’aggressione che per le forze dell’ordine, via via che passano le ore, assume una dinamica più chiara: appare un agguato, piuttosto che un gesto d’impeto. Lui ha aspettato che Morena arrivasse in spiaggia a Mergellina. Era con i suoi amici e con un ragazzo che da qualche settimana le è molto vicino. Lui era lì ad attenderla. L’avvicina, l’abbraccia e prova a convincerla per l’ultima volta a ritornare sui suoi passi. Ma lei gli dice di no. Allora lui finge di andare via e si nasconde. Quando vede che Morena è sola e che gli amici sono in acqua corre e l’accoltella per cinque volte: al petto, al seno e al fianco. Due fendenti sono arrivati anche alle mani, nell’estremo tentativo di difendersi.
Bocchetti è chiuso nel carcere di Poggioreale e da quando è stato arrestato non ha detto una parola. Questa mattina ci sarà la convalida del fermo e, assistito dall’avvocato Raffaele De Cicco, proverà forse a raccontare quello che gli è passato per la testa in quel drammatico frangente.