Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Per niente Candida

- Di Candida Morvillo

Cara Candida, sono andato a vivere con la donna di cui mi sono innamorato sei mesi fa e ho scoperto che stare a casa sua è un inferno: ha due figli adolescent­i nel pieno della crisi di ribellione che contestano tutto, mi sono ostili, sono ostili alla madre, fanno quello che vogliono. Tornano tardi, rispondono male, il maschio frequenta brutte compagnie. Credo che il mio arrivo abbia peggiorato la situazione: non mi accettano, si comportano come se volessi sostituirm­i al padre, cosa che non ho intenzione di fare. A maggior ragione ora che ho visto come sono messi. Il padre se ne frega, dire che è un padre assente è poco. L’altro giorno, il ragazzo, durante una lite, ha alzato le mani sulla madre. Poi, quando sono arrivato e l’ho saputo, l’ho avvicinato con ragionevol­ezza ma con fermezza e ha sfidato anche me. Voleva proprio tirarmele dalle mani. Solo Dio sa come non ci è riuscito. Ho deciso di andarmene, perché lei mi aveva tenuto all’oscuro della situazione quando abbiamo preso la decisione. E, comunque, già non mi andava di andare io a casa sua, ma sono stato obbligato, perché quella è la casa dove i figli sono cresciuti e da me non ci saremmo stati tutti. Lei dice che la situazione è peggiorata adesso, ma io provo rabbia perché non può essere successo tutto in un giorno. Io credo che lei minimizzas­se la situazione per convincerm­i ad andare da lei e questo non mi sembra corretto. Inoltre, lei e il marito si sono separati molto tempo fa e non vedo ragione dei figli di accanirsi contro di me, che non c’entro niente con quello che è successo fra loro. Io pensavo di amare questa donna, ma ora non ne sono più sicuro. So che la sera non ho voglia di tornare in una casa che non è mia, da una famiglia che non è la mia. Vorrei tornarmene a casa mia, dentro di me l’ho già deciso, ma lei dice che, se esco da quella porta, non si torna indietro. Perché questa è una prova d’amore e lei ha bisogno di sapere che io sono pronto a starle vicino.

Fausto

Caro Fausto, i figli crescono e l’età della contestazi­one passa. Succede ai figli nostri e ai figli degli altri. E se la sua compagna dice che la situazione è precipitat­a col suo arrivo, io le crederei. Amare significa avere fiducia nelle parole dell’altro. Gli adolescent­i sono fragili e irragionev­oli per definizion­e e sempre mettono alla prova gli adulti provando a minarne la fermezza. Tutto quello che vogliono è dimostrare a se stessi che non sono fragili solo loro, ma anche gli adulti. Tutto quello che vogliono è avere la prova che verrà un’età dell’esperienza e della fermezza affinché abbiano la speranza che quella stagione della vita verrà anche per loro. Se lei esce da quella porta, non avrà perso solo una compagna di vita, quanto una sfida che la vita le ha messo davanti per dirsi che può essere di più di quanto crede.

Io, timido mi invaghisco di tutte

Cara Candida, sono un ragazzo di 23 anni che ha tanta voglia di avere una ragazza al suo fianco. Premettend­o che io non sono mai stato fidanzato e le poche ragazze che con cui ho avuto esperienza non mi hanno mai preso molto, per poi pentirmene una volta allontanat­e. La maggior parte delle persone che conosco dicono che io sono un bel ragazzo, ma purtroppo non mi sento di questo avviso, oltre a ciò sono molto timido e mi è difficile conversare con le ragazze. Mi invaghisco continuame­nte di ragazze che vedo in strada, e anche se le stesse ricambiano le mie attenzioni mi blocco e di conseguenz­a mi nego. Avresti qualche consiglio da darmi? Grazie in anticipo.

Jeffrey Beaumont

Caro Jeffrey, avrei detto che hai solo bisogno di guadagnare sicurezza in te stesso, se non ti fossi firmato, invece, col nome del protagonis­ta di un vecchio film di David Lynch, Velluto Blu. Il timido studente di quella pellicola, avvicinato­si a una donna che fa la cantante di night club, scopriva un mondo sotterrane­o e torbido fatto di violenza, sesso perverso, corruzione. Che cos’è, dunque, che ti spaventa? Il nero che rischi di trovare negli altri o il nero in te che gli altri potrebbero portare alla luce? È sempre l’immaginazi­one che ci frega. Tu t’invaghisci delle ragazze che vedi per strada, senza neanche conoscerle. Ma amare una donna creata dalla nostra immaginazi­one significa che la donna che ameremo non è ancora nata. Difficilme­nte la fantasia può competere con la realtà. Non a caso, delle ragazze con cui sei stato ti sei stufato subito, salvo pentirtene quando le

avevi allontanat­e e, nell’immaginazi­one rimpianger­e qualcosa che nella realtà non era mai esistito. Bisogna avvicinars­i alle persone con la curiosità di conoscerle, non con l’aspettativ­a di trovare qualcosa che ci aspettiamo. Nel Barone rampante, Italo Calvino scriveva: «Si conobbero. Lui conobbe lei e se stesso, perché in verità non s’era mai saputo. E lei conobbe lui e se stessa, perché pur essendosi saputa sempre, mai s’era potuta riconoscer­e così». Conosciamo le persone usando il cuore, non gli occhi, o l’intelletto, o l’immaginazi­one. Poi, la fantasia è uno strumento meraviglio­so col quale giocare, se sai che è tale, e meglio ancora se a giocarci si è in due.

La tirannia delle madri

Cara Candida, è estate, dovrei essere in vacanza da una settimana, e invece sono accanto a mia madre che si è rotta il femore perché è testarda, vuole fare tutto da sola e non accetta l’età che passa. Vuole vicino solo me, mentre mio fratello vive a Milano, ora se ne sta in vacanza in Grecia, e mia madre colpevoliz­za me che mi lamento e non lui che se ne frega. Per giunta, mi critica ogni cosa faccio. Mi sento prigionier­a. È mia madre, ma da quando è invecchiat­a è diventata una despota e le si è accentuata la preferenza sempre manifestat­a per mio fratello, il maschio prediletto. Potremmo prendere una badante, ce la possiamo permettere, ma lei non vuole. Qui fa caldo, io soffoco non solo per il caldo. E non trovo il coraggio di mollare mia madre.

Chiara

Cara Chiara, obblighi suo fratello a tornare e prendersi cura di sua madre per metà del tempo. Finché lei non si mette su un treno o su un aereo, non cambierà nulla. Finché suo fratello non si trova nella situazione di rinunciare a qualcosa e darsi da fare, non la sosterrà nella decisione di assumere una badante. Arriva un tempo in cui i genitori diventano come i bambini: vanno amati ancora di più, ma vanno anche guidati e, come i bambini, devono imparare ad accettare ciò che è meglio per tutti.

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Velluto blu Kyle MacLachlan e Isabella Rossellini nel film di David Lynch

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