Corriere del Mezzogiorno (Campania)

De Laurentiis: serve tempo per il lavoro di Ancelotti

Aver cambiato poco ci dà dei vantaggi De Magistris smetta di fare il Masaniello

- di Monica Scozzafava

Predica calma, il presidente Aurelio De Laurentiis. Calma e pazienza. Il Napoli di Ancelotti va aspettato, senza frenesia o smania di vincere subito.

Presidente, è questa la linea ai nastri di partenza?

«Siamo un cantiere, un mix di vecchio e nuovo. Mi sembra naturale che ci voglia del tempo. Con Ancelotti il confronto è continuo, ha trovato in me un grande sostenitor­e. Non gli metto ansia, dandogli la possibilit­à di lavorare in maniera serena. Nessuno si sogna di mettere in discussion­e un top coach come lui, nè una squadra rimasta sostanzial­mente la stessa del record di 91 punti dello scorso anno».

Quanto tempo ci vorrà, secondo lei?

«Non si può dire adesso. Credo comunque che sette, otto giornate bisogna darle a questa squadra che sta assimiland­o un nuovo concetto di gioco». Facendo tesoro del passato. «Certo. Ancelotti ha scelto con me di far rimanere invariata la struttura e farà tesoro del patrimonio ereditato, un Napoli cresciuto tanto negli ultimi anni. I giocatori possono soltanto migliorare ancora di più con un allenatore come Carlo. Se avessimo cambiato tutto, sarebbe stato più complicato. Piuttosto ho tenuto campioni che mi avrebbero garantito un tesoro, Koulibaly su tutti».

Teme le altre squadre di vertice?

«Voglio vederle giocare, poi potrò parlare. L’Inter si è rafforzata più di tutte, ma temo più il Milan di Gattuso. Non tanto per gli acquisti che ha fatto ma proprio per l’allenatore che ha studiato alla perfezione il Napoli di Sarri. Sono contento comunque che un club con la storia del Milan possa tornare a competere in questo campionato. La Roma non è giudicabil­e. Ha cambiato tanto ma ha tenuto lo stesso allenatore ..... Vediamo».

Ma i tifosi hanno fretta e sono anche molto critici.

«Capisco la voglia di vincere,

Siamo un cantiere, un mix di vecchio e nuovo Mi sembra naturale che si deve aspettare un poco Ma lui è un top-coach

appartiene a tutti ed è condivisib­ile. Ma bisogna distinguer­e tra il tifo generale e quello dello stadio, delle Curve in particolar­e. Molti non sono veri tifosi e la loro posizione critica fa passare un messaggio sbagliato. Vorrei vedere chi sono coloro che hanno appeso i manifesti contro di me in città quando il mercato si era appena aperto? C’è uno scontro frontale tra la società e le frange più estreme che albergano nella tifoseria. Non dobbiamo fare i perbenismi e scandalizz­arci quando si dicono certe cose. In tutti gli stadi più importanti d’Italia ci sono problemi di sicurezza e il capo della polizia Gabrielli lo sa. Ho deciso di fare im- presa nel calcio e forse questo mi allontana dai tifosi, ma non da quelli veri che amano la maglia incondizio­natamente. La ratio del cuore deve fare spazio al concetto della ragione».

Il sindaco de Magistris in una intervista ha detto che lei non ha mai investito un euro per il San Paolo.

«È la dimostrazi­one che lui non ha saputo fare il sindaco, non sa evidenteme­nte nemmeno quello che accade in casa sua. Abbiamo investito nel San Paolo tantissimi soldi, e attraverso i miei legali potrei decidere di chiedere al Comune i danni che mi ha procurato in questi anni. Altro che dissesto economico. La smettesse di fare il Masaniello da quattro soldi, da lui mi aspetterei la cultura del rispetto. Quando gli ho detto che il San Paolo era un cesso lui ha rinunciato ai 18 milioni del Napoli, e lo posso dimostrare, per modificare lo stadio. Sono stati snobbati perché Auricchio disse che ne arrivavano 25 dal Credito Sportivo prendendoc­i in giro. Il prestito è arrivato perché il Comune è in dissesto. Se non era per me che andavo dal presidente della Regione De Luca e mi facevo dare 15 milioni neanche i sediolini avremmo cambiato. Sono incapaci, bugiardi e non hanno la cultura del fare».

” I calciatori con Carlo possono solo migliorare e diventare un tesoro per il Napoli Le nostre avversarie? Mi fa paura il Milan

” San Paolo Abbiamo investito nello stadio tantissimi soldi, e attraverso i miei legali potrei decidere di chiedere al Comune i danni che mi ha procurato in questi anni Altro che dissesto economico. Non sanno amministra­re

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Presidente Aurelio De Laurentiis sottolinea che oltre ad essere un tifoso è un imprendito­re

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