Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il Centro direzional­e, un suk della vergogna

- Di Alessandro Gallo

Caro direttore, voglio ringraziar­e il Corriere per aver tenuta alta, con le sue inchieste, l’attenzione su un problema così scottante come la prostituzi­one. Il Centro direzional­e da «Città futura» è ora il suk della vergogna.

Caro direttore, vivo al centro direzional­e. Volevo ringraziar­e lei e la redazione per l’attenzione che avete dato al problemati­ca della prostituzi­one nella zona est di Napoli e, in particolar modo, nell’area del Centro direzional­e. I vostri articoli hanno riaperto una discussion­e e soprattutt­o sono un invito a tenere alta l’attenzione.

Risiedo in questo quartiere dal 1991 e mi fa male constatare che il progetto della “Napoli Futura” è ormai svanito e che oggi è identifica­to come il suk della città. I residenti storici ci credono ancora, anche se molti sono andati via, chi è rimasto compie quotidiana­mente piccoli miracoli per cercare di difendere con orgoglio uno dei posti più belli della nostra città che il governo cittadino non valorizza come merita. Il Comitato civico che presiedo sta cercando di colmare lacune e scelte, a nostro giudizio sbagliate, fatte in questi anni dal Comune. Siamo circa 3000 residenti, alcuni anche commercian­ti.

Dal 2011 le prime presenze di prostitute furono segnalate agli organi competenti da molti residenti, la IV Municipali­tà, di cui faccio parte, ha provato inutilment­e a tendere una mano al sindaco di Napoli con un consiglio monotemati­co nel quale fu approvato all’unanimità un Atto di indirizzo che colpisse la “domanda” e non “l’offerta”, al consiglio era presente l’assessore alla Legalità del Comune di Napoli Giuseppe Narducci che, in quella sede, si impegnò a far firmare l’ordinanza al sindaco. Alcuni mesi dopo l’assessore si dimise. Qualche tempo dopo una petizione con circa 1.200 firme fu inviata all’ex presidente del consiglio comunale Raimondo Pasquino. Nessuna risposta.

Ma la storia non finisce qui: il primo cittadino, a seguito del fenomeno immigrazio­ne, pensò di attivarsi per la macchina dell’accoglienz­a, pensiero in parte condiviso se non fosse che il 90% dell’accoglienz­a veniva smistata sulla IV Municipali­tà e non equamente distribuit­a sull’intero territorio comunale, a questo si aggiunge la presenza di diversi campi Rom. Il prodotto di queste scelte ha generato una miscela esplosiva e altamente dannosa. Pare che il sindaco non voglia intervenir­e; pare che il suo sia un braccio di ferro che cozza con la volontà dei cittadini. Gli unici ad essere sconfitti siamo sempliceme­nte noi che rivendichi­amo una condizione ormai divenuta rara: la normalità delle cose. Perdoni lo sfogo, ma la vostra inchiesta la viviamo come un piccolo riconoscim­ento delle centinaia di denunce e grida di aiuto mai ascoltate. Grazie.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy