Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Basta scontri Una tregua farà bene a tutti»
NAPOLI Stavolta i tifosi non si schierano né col presidente Aurelio De Laurentiis né col sindaco Luigi de Magistris. Di fronte all’ulteriore escalation dello scontro tra titani, scandito dalle dichiarazioni del primo sulla superiorità dello stadio di Bari rispetto al San Paolo e dalla replica dell’amministrazione comunale che, tramite l’assessore allo Sport Ciro Borriello, ha accusato De Laurentiis di offendere la dignità della città», tutti gli interpellati sottolineano i danni che l’impasse nel braccio di ferro tra la società e il Comune porta inevitabilmente a entrambi e, soprattutto, alla causa del calcio cittadino.
Il penalista Gaetano Inserra, partendo dalla rinuncia alla campagna abbonamenti da parte del club azzurro, insinua un dubbio. «Secondo me, gli strateghi di De Laurentiis gli hanno consigliato a bella posta di non mettere in vendita le tessere per l’intero campionato, contestando contestualmente all’amministrazione comunale di non aver fornito un preciso cronoprogramma sui lavori allo stadio San Paolo. Potrebbe trattarsi di un atto prodromico alla presentazione di una richiesta di risarcimento danni da far valere al tavolo della trattativa economica con l’ente». L’avvocato è pronto a giurare che il fine dello scontro in atto non riguarda minimamente il bene del calcio. «Della squadra al sindaco alla fine non interessa nulla, al presidente interessano invece soltanto le occasioni di business. Esemplare è il caso dell’acquisto del Bari. Il vero motivo dell’operazione si deve ricercare nella possibilità di edificare intorno al San Nicola. No, in questa disputa non riesco proprio a vedere un briciolo di ragione da una parte piuttosto che dall’altra».
Inserra è socio del club Napoli Tribunale presieduto dal suo collega Eduardo Cardillo. Che esprime un parere diverso sulla decisione del patron di Filmauro di rilevare la società pugliese. «Credo -esordisce il legale - che il Napoli potrà ricavare benefici dall’ultima mossa del presidente. Diciamo che avere una sponda a Bari può dare maggiore forza a un progetto sportivo che, in un certo senso, si può definire meridionalista». Ma sullo scontro col Comune Cardillo la pensa esattamente come il collega. «La polemica istituzionale non può che fare male alla società e all’amministrazione di Napoli, soprattutto non fa il bene dei napoletani. I contendenti dovrebbero avere la capacità di rendersene conto. Stanno giocando una partita molto pericolosa. Approfittano di ogni occasione utile per farsi male, salva la possibilità di sancire una tregua quando fa comodo a entrambi». Una certezza. «La questione dello stadio - continua Cardillo - non è campata in aria e va in qualche modo risolta definitivamente. Proviamo ad analizzare la questione. Da un lato, mi sembra che il Comune sia in ritardo. Dall’altro, non mi sembra che il Calcio Napoli, al di là dell’installazione dei tornelli, abbia fatto granché per lo stadio. Denunciare periodicamente che il San Paolo è “un cesso” come fa De Laurentiis, non è produttivo». A questo punto il presidente del club Napoli Tribunale detta la linea. «La mia parola d’ordine è: né con DeLa, né con DeMa, ma col Napoli per Napoli. Il sindaco e il presidente creassero sinergie e momenti di incontro, mettendo fine agli scontri». Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’epatologo Riccardo Villari, presidente del Tennis Club Napoli. «Chiuderei - propone - entrambi i litiganti in una stanza e non li farei uscire prima dell’habemus papam. Lo scontro istituzionale tra De Laurentiis e de Magistris si può risolvere solo con un conclave». Villari punta il dito contro il «linguaggio crudo e le espressioni grevi spesso usate nel corso della disputa». E afferma di non capirne il senso. «Servissero almeno a fare chiarezza. Il fatto è che non aiutano a focalizzare i termini della questione che restano sfocati, a rendere chiari le ragioni e i torti». A mio giudizio Napoli merita uno stadio. Se non ci sono le condizioni per avere rapporti col Comune si proceda diversamente». Dispiaciuto lo scrittore Maurizio de Giovanni. «Un anno fa ricorda l’autore de I Bastardi di Pizzofalcone - si respirava un’aria diversa. Squadra, istituzioni, tifosi, giornalisti remavano dalla stessa parte. Oggi siamo al tutti contro tutti e questo fa male a Napoli e al Napoli».
Gaetano Inserra Della squadra al sindaco alla fine non interessa nulla, al presidente interessano invece soltanto le occasioni per fare business
Riccardo Villari Il linguaggio crudo e le espressioni grevi usate nella disputa non servono a fare chiarezza Non aiutano a focalizzare i termini della questione
Maurizio de Giovanni Un anno fa si respirava un’aria diversa. Squadra, istituzioni, tifosi, giornalisti remavano dalla stessa parte. Oggi siamo al tutti contro tutti