Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Con Adl non vinceremo lo scudetto»
Borriello, assessore allo Sport della giunta de Magistris: al massimo finiremo ancora secondi
«Non ci siamo mai permessi di criticare la gestione sportiva della squadra, anche se da tifosi potremmo dire che con questa politica societaria dovremmo accontentarci a vita al massimo di secondi posti o qualche coppa Italia». Dopo le critiche dell’altro ieri di De Laurentiis a de Magistris, ecco il post al veleno dell’assessore allo Sport Ciro Borriello.
NAPOLI Botta e risposta continuo. Più che uno strappo, lo stadio San Paolo è diventato argomento di scontro, una guerra senza esclusioni di colpi tra il calcio Napoli e l’amministrazione comunale.
Alle stilettate di Aurelio De Laurentiis, arrivano risposte piccate da Palazzo San Giacomo. Nessuno vuole fare un passo indietro, convinto delle proprie ragioni e la gestione dell’impianto di Fuorigrotta resta un rebus e soprattutto continua a restare in bilico la convenzione che manca da tre anni. L’ultima provocazione del produttore cinematografico: «magari Napoli avesse un sindaco come Decaro e il San Nicola vale 100 San Paolo», non ha lasciato indifferente il Comune: «Non ci siamo mai permessi di criticare la gestione sportiva della principale squadra di calcio della città – ha scritto l’assessore Ciro Borriello sul suo profilo Fb. anche se da tifosi potremmo dire che con questa politica societaria dovremmo accontentarci a vita al massimo di secondi posti o qualche coppa Italia… «Trovo veramente stucchevole la polemica che in queste ore sta alimentando il presidente del calcio Napoli, se vuole investire a Bari lo faccia anche ma non offenda mai la dignità dei tifosi della città. E ribadiamo in merito alla questione biglietti (quelli riservati a consiglieri e assessori, ndr), che abbiamo ritenuto, in assenza di accordi formali, rinunciare ai posti riservati esclusivamente alle autorità cittadine. Esistono Presidenti e ........ cattivi presidenti...». De Magistris, irritato dai troppi affondi di De Laurentiis, ha preferito il silenzio, ma questa linea non è seguita da molti consiglieri che, anzi, sono disposti a dare battaglia sulla convenzione: «Il calcio Napoli – ha detto Carmine Sgambati campo della Commissione sport del Comune a calcionapoli24 Tv – dovrà pagare il San Paolo a chiamata individuale e non è dilazionabile. Dovrà effettuare un bonifico del 10% dell’incasso scorporato dalle spese del match. Se non avvenisse vado dai Carabinieri e dirò che c’è un abusivo». Parole forti che testimoniano il clima pesante che aleggia sull’affair San Paolo. Da Palazzo San Giacomo assicurano che il documento per la convenzione è pronto dopo l’accordo che si era trovato nell’incontro del 31 luglio all’Hotel Vesuvio sui debiti e crediti e sul riconoscimento da parte del presidente del Napoli della convenzione per la stagione 2015-2016. De Laurentiis, il 2 agosto scorso all’atto della firma negli uffici del Comune all’interno del San Paolo, ha criticato i lavori di ristrutturazione della pista per l’Universiade, e si rifiutato di chiudere l’accordo.
La nuova convenzione, approvata dal consiglio comunale nel 2015 prevede, rispetto ai dieci anni precedenti, un aumento del canone di locazione del 20% ovvero da 651 a 782 mila euro. De Laurentiis, secondo quando stabilito nella transazione redatta a piazza Municipio, vanterebbe un credito di 2,4 milioni di euro per l’installazione dei tornelli al San Paolo e di altri lavori e si rifiuta di pagare il canone se non gli verranno riconosciute queste somme.
Lo scontro è in atto anche per la pubblicità all’interno dello stadio: il Comune gli vende gli spazi per minimo un mese, De Laurentiis vuole pagare solo quando utilizza l’impianto. La querelle è destinata a continuare e anche il braccio di ferro. Nessuno vuole fare un passo indietro: una storia infinita.