Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Io, maestra in pensione sogno di entrare a Medicina»
Le voci dei candidati dopo le prove alla Federico II e alla Vanvitelli
«Ho insegnato alle elementari e sono da poco in pensione. Voglio vivere fino a 103 anni e mi piacerebbe dedicarne una parte a studiare Medicina». Parole di Maria Festa, 64 anni (foto a destra), la quale ieri alla Federico II è stata il candidato più anziano che abbia partecipato alla prova di accesso. Tra i prenotati c’era pure un settantenne che però non si è presentato.
NAPOLI «Ho insegnato alle elementari e sono da poco in pensione. Voglio vivere fino a 103 anni e mi piacerebbe dedicarne una parte a studiare Medicina». Parole di Maria Festa, 64 anni, la quale ieri alla Federico II è stata il candidato più anziano che abbia partecipato alla prova di accesso. Tra i prenotati c’era pure un settantenne che però non si è presentato.
Maria esce dall’aula a Monte Sant’Angelo una trentina di minuti dopo le 13. Abito blu, croce francescana al collo,
Maria Festa
Voglio vivere fino a 103 anni e mi piacerebbe dedicarne una parte agli studi
Tra i genitori in attesa «Abbiamo preso una stanza in albergo Se ne sono andati centinaia di euro»
Claudia Rossi
Ho trovato i quesiti di logica troppo lunghi Sono già iscritta a Biologia
Gianluca Perfetto Le domande di Chimica e Biologia, erano semplici Quelle di logica no
commenta: «Ho risposto solo a trenta domande su sessanta, ma credo di averle indovinate tutte». Originaria del centro storico di Napoli, due figli ormai adulti, fa parte dell’ordine francescano secolare ed è membro del coro della chiesa dell’Immacolata in Piazza Capodichino. A questi impegni, ora, potrebbe aggiungersi quello di matricola tra i banchi universitari. «Se supererò il test – promette – mi impegnerò come se avessi 18 anni». Alla Federico II ieri sono stati 4191 i partecipanti alla prova, su 4620 prenotati. Al Palartenope, dove si è svolto il test dell’ateneo Vanvitelli, circa 1700 i prenotati. Neodiplomati e ragazzi che hanno già sostenuto il quiz negli anni precedenti. Francesca Di Peso, per esempio, è al suo quarto tentativo. «Nel frattempo – dice mentre si avvia all’uscita da Monte Sant’Angelo, nel caos del traffico – mi sono iscritta a Scienze infermieristiche». Giuseppina C. – «il cognome preferirei non lo mettiate» – non ha rinunciato al sogno di Medicina nonostante, nel frattempo, sia già al terzo anno di Farmacia. «Ho dato anche un bel po’ di esami – sottolinea – ma non è quello che vorrei fare nella vita». A fine test le valutazioni sul grado di difficoltà sono piuttosto discordanti. C’è chi sostiene che sia stata una prova abbordabile e chi è perplesso. Tra questi la ventenne Claudia Rossi, che lo scorso anno non ce l’ha fatta ed ha ritentato dopo un anno trascorso a Biologia. «Le domande di logica – dice – erano troppo lunghe». Gianluca Perfetto, 20 anni, rimugina su un quesito: «Qualcosa che aveva a che fare con il quadro verbale, Non l’ho capito. Le domande di Chimica e Biologia, per me che già frequento Biologia, erano relativamente semplici. Quelle di logica no». Mattinata di palpitazioni, dunque, per i candidati. Non meno emozionati i genitori. «Sono a Napoli da due giorni – racconta una signora che abita in provincia di Salerno – per stare vicina a mia figlia, che si chiama Sharon Morello. Il 3 settembre ha sostenuto il test a Farmacia. Oggi a Medicina. Abbiamo preso una stanza in albergo. Tra contributi per le due prove e soggiorno se ne sono andati centinaia di euro». C’è anche chi, per il sogno di un camice bianco, ha speso molto di più. I ragazzi raccontano di corsi privati che durano un anno e per i quali si pagano almeno 3000 euro. C’è un bel giro di affari, insomma, che ruota intorno ai test. Dopo la prova, per quelli che, estromessi, tentano la carta del ricorso al Tar e si affidano ad avvocati e società di consulenza. Una di esse ieri ha spedito da Roma alla Federico II alcuni dei suoi rappresentanti. Volantinaggio a tappeto per reclutare potenziali clienti.