Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Mai asse con de Magistris La nomina? Verificheremo»
Il vicepremier in Regione per la crisi su La Doria: non mi arrendo
Il vice premier Luigi Di Maio, ieri a Napoli per la vertenza Doria, ha chiarito la sua posizione politica sulla scelta di Floro Flores: «Nessun asse con de Magistris - ha detto - e se emergeranno conflitti di interesse sulla designazione dell’imprenditore a commissario di Bagnoli non arriverà neanche la nomina».
NAPOLI «Nessun asse con De Magistris e se emergeranno conflitti di interesse sulla designazione di Floro Flores a commissario di Bagnoli non arriverà neanche la nomina. Ma abbiamo scelto una persona competente e che vuole bene a Napoli».
Luigi Di Maio partecipa ad una riunione sulla crisi dello stabilimento La Doria spa di Acerra presso la sede del consiglio regionale. Un incontro convocato dal presidente della commissione Attività produttive, Nicola Marrazzo, al quale sono presenti pure l’assessore regionale, Antonio Marchiello, il presidente dell’assemblea, Rosetta D’Amelio, il sindaco, Raffaele Lettieri, e il vescovo di Acerra, Antonio i Donna. Al termine, Di Maio dà l’impressione di voler pattinare sulle incertezze del momento. La proprietà de La Doria diserta la convocazione, malgrado tutte le disponibilità offerte dal Comune di Acerra, dalla Regione ed ora anche dal Governo (dagli incentivi alle opportunità sui mercati esteri). Ma il vicepremier insiste: «Telefonerò ai proprietari. Io non mi arrendo». E lo ripete anche ai lavoratori, una settantina, che ora temono di essere trasferiti negli stabilimenti dell’agro nocerino-sarnese o a Parma, dove sarà allocata la produzione della catena «sughi pronti» di Acerra. «È possibile — si chiede il vescovo, Di Donna — che sul nostro territorio allignino esclusivamente le industrie inquinanti, mentre le altre debbano trasferirsi altrove? Non è il caso di pensare ad un oscuro disegno?».
Di Maio allarga le braccia. E persino il suo commento sulla nomina del nuovo commissario di Bagnoli appare un po’ incerto. «Nessun rinvio — liquida sbrigativamente — nei prossimi giorni avrete tutti i dettagli».
E il conflitto di interessi, dato che Floro Flores siede nel cda della Cassa depositi e prestiti che, a sua volta, detiene il 100 per cento di Fintecna, la società ex proprietaria dei suoli, ancora coinvolta nelle vicende giudiziarie che riritrovati. guardano i terreni dell’ex acciaieria? Il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico prova a reagire. «Il ministro Lezzi ha individuato una persona tra quelle che vogliono bene a Napoli ed è chiaro che se ci fossero conflitti di interesse non sarebbe possibile neanche la nomina. Siamo sereni sul fatto che Bagnoli meriti di risorgere dopo tanti anni di abbandono e di rinvii e per farlo abbiamo bisogno di persone che vogliono bene a Napoli. E questo è il requisito principale insieme alla grande competenza di Floro Flores. Nel cda di Cassa Depositi e Prestiti — precisa — Floro Flores è stato nominato da questo Governo e rappresenta l’interesse di questo Governo a risolvere il problema di Bagnoli». Ma non eravate contro il commissariamento? «Purtroppo è quello che ci siamo Abbiamo tolto uno che aveva messo prima Renzi, adesso andiamo avanti con una persona di cui ci fidiamo».
E la moneta parallela di De Magistris? L’inno autonomista del sindaco con la bandana? «Voglio leggere prima le delibere perché voglio capire prima di che cosa stiamo parlando. Certo, il tema delle monete complementari non è nuovo a Napoli. Dieci anni fa si usava lo cheque, poi è nato il Napo. Non mi pare sia una cosa nuova. Per quanto riguarda il resto, nel Milleproroghe abbiamo inserito una norma per aiutare i Comuni come Napoli e come altri a evitare la bancarotta. Da questo punto di vista c’è tutta la disponibilità. Tutte le Regioni che a questo Governo chiederanno più autonomia sarà data massima disponibilità a discuterne nell’ambito del dettato costituzionale».
Alla fine, non resta che agganciarsi al paracadute del reddito di cittadinanza. Mentre Di Maio promette a Marrazzo e a D’Amelio che la prossima settimana arriverà il provvedimento del Governo per Ischia, atteso da oltre un anno dopo i disastri del sisma.
«Non me ne frega niente se c’è una agenzia di rating che dice che il reddito di cittadinanza è inopportuno. È proprio per seguire quelle agenzie di rating che oggi ci troviamo con i disoccupati e i poveri — conclude —. E io voglio offrire il reddito di cittadinanza non a coloro che vogliono rimanere seduti sul divano di casa, ma alle persone impegnate nella formazione, per cercare un lavoro. Poi, se non lo accetteranno, beh, perderanno il reddito».
Il ministro Lezzi ha individuato una persona tra quelle che vogliono bene alla città ed è chiaro che se ci fossero conflitti di interesse non sarebbe possibile neanche la nomina