Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Cardarelli preso d’assalto Ecco come molti evitano di pagare gli esami clinici

Sanità Boom di accessi al pronto soccorso, attivata l’unità di crisi

- Di Raffaele Nespoli

Sommersi dai pazienti e con i soliti furbi che si rivolgono al pronto soccorso per saltare liste d’attesa su analisi e accertamen­ti (e, ovviamente, relativi costi). Una situazione che ha creato non poche difficoltà.La prima settimana post-ferie si è trasformat­a, infatti, per i medici dell’emergenza del Cardarelli in un vero e proprio incubo, e nella notte tra lunedì e martedì si è arrivati a superare la soglia di allerta. Alle 7 di ieri mattina la direzione strategica dell’azienda ospedalier­a è stata costretta ad attivare l’unità di crisi, avviando di fatto tutti i protocolli che permettono di gestire il super afflusso e governare l’emergenza.

Sommersi dai pazienti

NAPOLI e con i soliti furbi che si rivolgono al pronto soccorso per saltare liste d’attesa (e relativi costi) su analisi e accertamen­ti. Una situazione che ha creato non poche difficoltà.

La settimana del controesod­o si è trasformat­a, infatti, per i medici dell’emergenza del Cardarelli in un vero e proprio incubo, e nella notte tra lunedì e martedì si è arrivati a superare la soglia di allerta. Alle 7 di ieri mattina la direzione strategica dell’azienda ospedalier­a è stata costretta ad attivare l’unità di crisi, avviando di fatto tutti i protocolli che permettono di gestire il super afflusso e governare l’emergenza. Nella sostanza, si tratta di una cabina di regia che comprende tutti i responsabi­li delle diverse strutture, il bed manager e ovviamente la direzione generale e sanitaria dell’azienda. Perché, come ripete il direttore generale Ciro Verdoliva, se è vero che «non si può scegliere quanti pazienti debbano arrivare al pronto soccorso, con un lavoro meticoloso si può fare in modo che le cose non degenerino. Sappiamo bene – aggiunge – che in momenti come questi è necessario tenere ancor più alta l’attenzione per evitare che la situazione vada fuori controllo».

Impression­anti i numeri. Nella mattinata di ieri, solo nell’area dell’emergenza, si contavano più di 40 barelle distribuit­e tra la medicina d’urgenza, la chirurgia d’urgenza, la gastro, l’unità operativa cardiologi­ca con Utic e la neurochiru­rgia. Al collasso l’osservazio­ne breve intensiva con più di 100 pazienti su 36 posti disponibil­i. Diverse le ragioni di questa crisi, a cominciare da un numero abnorme di accessi inappropri­ati, addirittur­a il 59%, stando ai dati diffusi dalla direzione generale dell’ospedale. Si tratta per lo più di pazienti con disturbi tranquilla­mente gestibili a casa, al massimo con il supporto del medico di famiglia. A questi va comunque aggiunta una mole di ricoveri in emergenza, per malattie respirator­ie, complicanz­e di malattie croniche e addirittur­a pazienti trasferiti per complicanz­e post operatorie da altri ospedali. In questo contesto è sempre più evidente quanto sia ormai indifferib­ile l’apertura del pronto soccorso dell’Ospedale del Mare, che dovrà quanto prima essere in condizione di alleggerir­e il carico del Cardarelli ed entrare a tutti gli effetti nella rete delgenza l’emergenza. Ma questa è un’altra storia. Tornando invece all’emergenza del Cardarelli, è servito uno sforzo straordina­rio per evitare che si interrompe­sse la continuità assistenzi­ale e addirittur­a l’attività chirurgica d’emergenza. L’unità di crisi ha valutato ogni singolo caso, per definire quali pazienti trasferire una volta ottenute le disponibil­ità. Solo così, nonostante al pronto soccorso continuass­ero ad arrivare pazienti, la situazione ha cominciato ad alleggerir­si. Alle 17 erano poco più di 30 le barelle in tutta l’area dell’emer- e circa 80 i pazienti ancora in osservazio­ne breve. Ovviamente, in questo «tsunami assistenzi­ale» non è stato possibile evitare di sospendere l’attività di elezione. Tutti gli interventi chirurgici classifica­ti come “non urgenti” riprendera­nno appena l’emergenza sarà rientrata. «Nonostante le difficoltà – conclude il direttore generale – tutto il personale ha fatto uno sforzo enorme. Ora speriamo di poter riprendere al più presto anche l’attività di elezione, che per il Cardarelli resta un punto essenziale». Anche altri pronto soccorso sono in questi giorni sotto pressione, come il Pellegrini di Montesanto e l’ospedale San Paolo di via Terracina, ma nonostante tutto i casi più complessi finiscono inesorabil­mente all’ospedale del Vomero.

I risvolti

Nella mattinata di ieri si contavano più di 40 barelle distribuit­e fra i vari servizi

 ??  ?? Difficoltà­Il pronto soccorso del Cardarelli ieri è andato letteralme­nte in tilt. Si è corsi ai ripari
Difficoltà­Il pronto soccorso del Cardarelli ieri è andato letteralme­nte in tilt. Si è corsi ai ripari

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy