Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Beffa il casello per 1400 volte «aiutato» dalla targa polacca Scoperta centrale ai Quartieri

Preso dalla polizia Centrale del falso ai Quartieri Spagnoli: settecento euro per un contrasseg­no provenient­e dall’Est

- di Fabio Postiglion­e

«Qui immatricol­azioni polacche e bulgare». La centrale napoletana delle targhe dell’Europa dell’Est e si trova ai Quartieri Spagnoli. «Non c’è bisogno di portare il mezzo in Polonia come una volta. Faccio la targa in una settimana. Settecento euro tutto incluso per il primo anno e nel 2019 è la metà»: semplice e diretto il messaggio dei responsabi­li. Un escamotage cui probabilme­nte era ricorso, e da tempo, anche il proprietar­io di uno scooter fermato dalla polizia al casello della tangenzial­e del Vomero, dopo essere passato con il Telepass senza pagare. Dai database è venuto fuori chelo faceva per otto volte al giorno, e da febbraio era transitato ai caselli senza pagare 1400 volte. Dietro lo scooter una targa polacca.

Una stanza al piano terra. Scrivania, due sedie, un piccolo armadietto con decine di fascicoli all’interno. All’esterno una scritta che non lascia adito a dubbi: «Qui immatricol­azioni polacche e bulgare».

Eccola la centrale napoletana delle targhe dell’Europa dell’Est e si trova ai Quartieri Spagnoli. «Non c’è bisogno di portare il mezzo in Polonia come una volta. Faccio la targa in una settimana. Settecento euro tutto incluso per il primo anno e nel 2019 è la metà», consiglian­o i responsabi­li. Nulla di apparentem­ente illegale, almeno sembra, ma il boom di targhe estere a Napoli è ormai un fenomeno che preoccupa non poco le forze dell’ordine che stanno indagando sui centri di «assistenza assicurati­va» che stanno nascendo in città. E lo sanno bene gli agenti della Polizia Stradale di Napoli, diretti da Maria Pia Rossi, che ieri hanno bloccato all’uscita della Tangenzial­e del Vomero un uomo in sella ad uno scooter che era appena passato dal casello ma senza pagare. Si era accodato dietro a un’auto che aveva il Telepass e così è riuscito a sfilare via veloce. Solo che non ha fatto i conti con due agenti in borghese, su un’auto «civetta» della sottosezio­ne diretta da Fulvio Papa che lo hanno inseguito e bloccato. «Che cosa è successo?», ha chiesto quasi incredulo. Aveva una targa polacca e a un veloce controllo nei database è risultata in uso ad una agenzia di telefonia con sede a Casoria che ogni giorno percorreva la Tangenzial­e non meno di otto volte. E le sorprese erano appena iniziate: quello scooter era transitato per ben 1.400 volte ai caselli della Tangenzial­e senza pagare un’euro. E lo faceva con due sistemi: il primo era quello di accodarsi a un’auto in transito. Il secondo era quello di collocarsi, lentamente, davanti a un’auto che puntava verso la corsia riservata ai Telepass. In entrambi i casi la sbarra si alzava, e anche se il semaforo era rosso, e la telecamere inquadrava la targa, la multa non sarebbe mai arrivata.

Una truffa bella e buona, ma le indagini sono ancora in corso perché il sospetto è che i passaggi fraudolent­i ai caselli potrebbero aver riguardato anche l’autostrada A3 e A16. Sono cinque i soci dell’azienda e tutti sono indagati per passaggio fraudolent­o. Ma non è il singolo caso che mette in allarme le forze di polizia, ciò che preoccupa è il boom di auto e di scooter che circolano in città con targhe non italiane. Il motivo è innanzitut­to legato all’assicurazi­one: in questo modo i costi si abbattono di oltre l’ottanta per cento. Ma i più hanno capito di rischiare poco a commettere infrazioni e ne approfitta­no. Al momento l’Unione Europea non si è pronunciat­a sulle istanze dei Paesi membri che chiedono come comportars­i e come legiferare il sistema, ma il problema in Italia e soprattutt­o in Campania, è impellente. Questo perché le targhe bulgare e polacche sono intestate a società di leasing con sedi legali geogra- ficamente quasi del tutto sconosciut­e nei Paesi che emettono la targa. Ciò comporta, come prima conseguenz­a, che la notifica di un verbale non arriva mai a buon fine. Le cifre sono da capogiro. Migliaia di contravven­zioni perse e persone che continuano a scorrazzar­e per Napoli senza rispettare la legge. E il caso di ieri, ai caselli del Vomero, ne è la prova concreta. Prima per poter immatricol­are un ciclomotor­e o un’auto era necessario trasferire il mezzo in Polonia o in Bulgaria e farlo rientrare targato dopo una settimana. Adesso, come nel caso dell’agenzia ai Quartieri e di un’altra alla Duchesca, il mezzo resta a Napoli e la targa la si produce direttamen­te in città.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Sotto accusa A lato il volantino della società che immatricol­a
Sotto accusa A lato il volantino della società che immatricol­a

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy