Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Stop agli anti-abortisti negli ospedali L’Asl Na 1 ha revocato la convenzione
Dopo la levata di scudi di Udi e Arcidonna, interviene il direttore Forlenza
La decisione è arrivata ieri da parte del direttore generale dell’Asl Napoli 1 Mario Forlenza: stop alla convenzione con una associazione antiabortista che avrebbe inviato propri volontari nei reparti degli ospedali Loreto mare e San Paolo dedicati all’applicazione della legge 194. Un risultato ottenuto dopo la mobilitazione delle donne Udi e Arci e grazie alle denunce della vicenda, in primis quella del Corriere del Mezzogiorno.
NAPOLI C’è aria di festa nella Casa delle donne. Il direttore dell’Asl Napoli 1, Mario Forlenza ha infatti deciso di ritirare, definitivamente, la delibera che consentiva a un’associazione antiabortista di entrare nei reparti Ivg dei nosocomi napoletani Loreto mare e San Paolo.
«Ancora una volta è la vittoria delle donne che ci mettono sempre la faccia, senza mediazioni», a dirlo è Stefania Cantatore dell’Udi che insieme a Arcidonna, comitato legge 194 e Casa per le donne, proprio ieri mattina aveva presentato una denuncia in Procura contro la convenzione tra l’Asl e la Parrocchia per la Vita. Esposto che ormai cade. Nel pomeriggio, infatti, il comunicato di Forlenza non lascia dubbi: «A seguito di verifiche e approfondimenti normativi ho dato mandato di predisporre l’immediata revoca della delibera 1713 con contestuale revoca della convenzione a suo tempo stipulata con l’associazione Parrocchia per la vita». Era diventato un caso questa convenzione ferragostana con la quale, di fatto, l’Asl apriva le porte dei delicati reparti di interruzione volontaria di gravidanza agli antiabortisti. Ci sono volute le donne, tutte insieme e par di capire anche l’intervento finale del presidente della Regione, Vincenzo De Luca. Ma appunto sono state le donne a scoprirlo, poi a sollevare il caso. Ora la soddisfazione è generale. «Siamo ancora in un paese in cui il diritto se fatto valere è rispettato — prosegue Cantatore con un filo di amarezza —. Ma noi donne non mediamo, non negoziamo. Andava revocata e così alla fine è stato». Da subito Pina Tommasielli, che fa parte della struttura commissariale, si era espressa contro. «Non ho condiviso il ricorso alla denuncia — dice —, ma grazie alla levata di scudi di tutte, oggi possiamo essere felici di questa revoca».
Idem sentire della consigliera regionale dem Loredana Raia: «Esprimo viva soddisfazione per il provvedimento di revoca disposto da Forlenza: il rispetto del diritto delle donne sancito dalla 194, la disponibilità all’ascolto ed al confronto ed il buonsenso hanno vinto una battaglia giusta». E la collega di banco e di partito Bruna Fiola: «Ringrazio Forlenza per la sua sensibilità, nel lasciare libertà alle donne di poter scegliere in caso di aborto, in un momento già di per sé doloroso. Ci sono luoghi in cui, più di altri, bisogna rispettare il principio di laicità. Mi rendo disponibile a qualsiasi tipo di attività o azione il direttore Asl Napoli 1 voglia intraprendere per creare percorsi di accompagnamento alle donne che si trovano ad affrontare una scelta così complessa e delicata». L’onore delle armi si dà sempre.
Il provvedimento Predisposto l’annullamento della delibera che aveva autorizzato la convenzione
Fiola
«Le donne devono essere libere di poter decidere da sole e senza pressioni»