Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il ruolo di un giornale

- Di Simona Brandolini

Aveva ragione Gabriella Ferrari Bravo, sul Corriere del Mezzogiorn­o di venerdì scorso; avevamo ascoltato poco e male la voce delle donne sulla convenzion­e firmata dalla Asl Napoli 1 e l’associazio­ne anti-abortista Parrocchia per la vita. Perché, anche e soprattutt­o in epoca di disinterme­diazione, il ruolo di un giornale deve essere sempre più quello di denuncia.

Un giornale deve approfondi­re, informando con oggettivit­à, ma non con freddezza. Come ha fatto il Corriere del Mezzogiorn­o in questa vicenda. Come cerchiamo di fare sempre.

La legge 194 ha quarant’anni e va difesa ancora. Ce lo hanno ricordato le femministe che sono in servizio effettivo e permanente, per fortuna, che non vanno in vacanza e scoprono delibere ferragosta­ne che cozzano proprio con quanto è previsto per legge e che cioè la privacy di un essere umano è inviolabil­e, di una donna, che dolorosame­nte e in coscienza, decide di abortire ancora di più. Non c’è deroga.

La 194 è una legge estremamen­te chiara, che non può dare adito a interpreta­zioni errate. L’iter è lungo e nulla è tralasciat­o. Semmai il problema è proprio il contrario. Farla applicare.

Ecco, il direttore generale dell’Asl Mario Forlenza dovrebbe vigilare su questo. Fare in modo che i consultori funzionino, per esempio. Quanto a noi, saremo sempre dalla parte delle regole, ma continuere­mo anche a parlare di diritti, quelli acquisiti e quelli da riconoscer­e. Quanto a me, ricorderò sempre agli smemorati le parole di Emma Bonino l’aborto non è un diritto, ma un dolore».

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