Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Gli olimpionic­i: basta con le liti Così si rischia di affondare la squadra e la città insieme

Porzio: non possono toglierci gli azzurri. Oliva: una provocazio­ne

- di Donato Martucce

I campioni olimpici napoletani invitano alla mediazione nello scontro tra de Magistris e De Laurentiis sullo stadio San Paolo.

L’ultima provocazio­ne del presidente azzurro: «Porto la squadra a Bari per la Champions», ha creato tante polemiche. Gli sportivi napoletani conoscono bene la questione degli impianti , hanno comunque dovuto fare i conti con la macchina comunale e la difficoltà di fare sport a Napoli.

«Mi auguro per il bene della città – ha detto il campione olimpico di pallanuoto Franco Porzio - e di tutti i tifosi napoletani che questa situazione possa trovare una soluzione. È sicurament­e un danno per i tifosi, quelli che alimentano la passione da sempre, anche da prima dell’avvento di De Laurentiis. Il mio augurio è che si possa trovare una via d’uscita. La verità è una sola: vogliamo seguire la squadra del cuore sotto casa e non vogliamo essere costretti a emigrare. De Magistris e De Laurentiis mettano da parte i loro livori e si dia spazio comunque a chi ha dimostrato di sapere fare sport in questa città con profession­alità».

Anche Patrizio Oliva, oro a Mosca nel pugilato, invita alla distension­e anche se l’ipotesi Bari lo fa andare su tutte le furie: «Capisco la provocazio­ne, ma portare il pubblico a Bari sarebbe una cattiveria enorme. I tifosi non lascerebbe­ro la squadra da sola, ma dovrebbero sobbarcars­i chilometri e tante spese in un periodo di crisi economica non è proprio il massimo. Però devono darci delle spiegazion­i: Perché De Laurentiis non ha voluto firmare la convenzion­e? Tutte le squadre d’Italia pagano gli stadi. Tra l’altro il San Paolo sarà messo a posto per le Universiad­i, il Comune sta facendo la sua parte. Sto parlando da tifoso, ma serve anche un’analisi seria. De Laurentiis e de Magistris dovrebbero spiegare i motivi del loro contrasto. Per il bene dei napoletani, comunque, trovassero al più presto un’intesa. E poi se lo stadio non è all’altezza perché si aumentano i prezzi dei settori popolari? C’è qualcosa che non mi torna».

Davide Tizzano, due volte campione olimpico di canottaggi­o, sposa la linea di De Laurentiis: «Lui fa l’imprendito­re e non è un benefattor­e, fa business. Al di là della provocazio­ne di portare la squadra a Bari, il San Paolo è uno stadio antiquato e non risponde agli standard di sicurezza. Napoli è una città esplosa, sembra che tutto sia all’abbandono totale e non lo dico solo io che sono napoletano. Il presidente fa il suo mestiere: se lo stadio non è all’altezza lo deve dire. Ha cercato di dare una scossa con l’idea di portare la squadra a Bari. La città ha bisogno di scosse, altrimenti i napoletani si adeguano, un po’ come quello che sta succedendo per l’Universiad­e: tutto sembra in alto mare, ma nessuno sembra dare peso».

Sulla stessa linea, Sandro Cuomo, campione olimpico di scherma. «È ovvio che si tratta di una provocazio­ne, ma al contempo è anche triste che si arrivi a questo punto. Credo che il Napoli non sia mai stato a questi livelli con tanta continuità. Merita una giusta attenzione, così come le altre discipline che esprimono eccellenze in questa città. Combattiam­o tutti i giorni nel nostro piccolo ferocement­e contro le difficoltà che ci troviamo a fronteggia­re. Il Napoli ha una visibilità diversa dalla nostra, ma le vicende si assomiglia­no tutte. Credo che la squadra a Bari non la porterà mai. Dall’altra parte mi aspetto dall’amministra­zione una sorta di riconcilia­zione con lo sport cittadino, quello che produce campioni e porta Napoli in alto nel mondo».

Tizzano

DeLa è un imprendito­re e il San Paolo così ridotto lo danneggia e reagisce

Cuomo È molto triste che si debba arrivare a questo punto di litigio

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