Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il sindaco di Bari Decaro frena: al San Nicola non può giocare, lo stadio è senza agibilità Uefa
I seggiolini non sono a norma, la copertura è parziale e ci sono infiltrazioni
«Il Napoli vuol giocare in Champions League al San Nicola? Non ne so niente. Credo solo che una squadra non debba disputare gare lontano dalla propria città. Perché nello sport c’è un elemento identitario che poi è alla base di quello che è successo a Bari: ho chiesto il titolo alla Figc per difendere gli interessi del territorio. Se per necessità si potrebbe aprire lo stadio a incontri amichevoli. Ma solo quelli». È quanto afferma Antonio Decaro, sindaco di Bari, in merito all’uscita di Aurelio De Laurentiis. Il patron del Napoli, al Corriere dello Sport, ha detto: «Ho chiesto all’Uefa l’autorizzazione a disputare le partite della Champions a Bari». Una sorta di avvertimento indirizzato all’amministrazione comunale partenopea per sbloccare la vertenza stadio. «Il San Paolo — ha spiegato il presidente del club azzurro — è un incubo, un minus: mi toglie dei punti di upgrading a livello internazionale avere un impianto del genere. Quando sono entrato nel San Nicola la prima volta ho capito subito che è un signor stadio. È stato un po’ lasciato andare ma, rispetto al San Paolo è migliore. E poi, lo ha disegnato un certo Renzo Piano». Ma il sindaco di Bari puntualizza ancora: «Tra l’altro il San Nicola non credo abbia l’agibilità Uefa, c’erano problemi con l’impianto elettrico. La nuova avventura di De Laurentiis qui? Ci sono sensazioni positive da parte dei tifosi dopo due mezzi fallimenti. Vedere De Laurentiis tranquillizza tutti. È l’imprenditore giusto».
Che De Laurentiis sia poco chiaro sull’appeal degli impianti sportivi si deduce dal fatto che fu lo stesso presidente del Napoli a evidenziare l’inadeguatezza dello stadio barese (salvo cambiare versione pochi giorni dopo). In occasione della presentazione alla città (1 agosto 2018) De Laurentiis attaccò il progettista dell’astronave: «Per quanto riguarda il San Nicola non vedo come il genio di un architetto non possa permettere nessuna trasformazione. Ciò che è stato progettato nel 1990, seppur straordinariamente bello dal punto di vista architettonico, può non rispondere alle regole di un calcio che cambia». Contenuto tanto vero che spinge il San Nicola fuori dall’orbita degli stadi con licenza Uefa. Non è un caso che lo scorso anno fu ipotizzata una candidatura dello stadio barese per ospitare la partita di ritorno tra Italia e Svezia nella corsa al Mondiale. Salvo rendersi conto che l’impianto non poteva soddisfare i criteri minimi. I seggiolini sono ancora di vecchia generazione (senza spalliera, facilmente smontabili e pericolosi), mentre la copertura è in uno stato di degrado: su 25 spicchi ben 10 sono scoperti. Ma ci sono anche problemi di infiltrazione d’acqua nei locali al di sotto degli spalti e la distanza del pubblico dal campo di gioco resta sempre siderale.
È il 21 agosto scorso e De Laurentiis, dopo un sopralluogo, sembra essere folgorato dallo stadio barese: «Il San Nicola vale cento volte il San Paolo. Dovete dire grazie al vostro sindaco che ha avuto la forza di manutenerlo dopo l’uscita di scena dei Matarrese». È bene ricordare che De Laurentiis (è previsto dalla richiesta della Film-Auro per rilevare il titolo del Bari dal Comune) dovrebbe spendere almeno 250 mila euro per la manutenzione ordinaria. E per la straordinaria? Non ci sono tracce di interventi effettuati negli ultimi quattro anni. E né per il futuro.
Futuro
«Ci sono anche problemi di elettricità Però che un simile imprenditore sia qui tranquillizza tutti»