Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Scuola, a Napoli oltre 60mila lasciano dopo le medie
Report Svimez alla vigilia dell’inizio delle lezioni. Iscrizioni in leggero calo, aumentano i disabili
NAPOLI La scuola ricomincia con i problemi di sempre, anzi aggravati da una maggiore dispersione che aumenta al 29% in Campania (dossier TuttoScuola). Mentre il numero totale di alunni alle prese con il primo giorno, ufficialmente oggi, avverte il Miur, è in leggero calo, in Campania meno 15.534 studenti rispetto all’anno scorso. La Campania conta in tutto 879.561 gli alunni distribuiti in 988 scuole, 4401 plessi, 44.301 classi. Sono in leggero aumento anche gli alunni con disabilità, 27.581. I docenti comuni e di sostegno in Campania sono rispettivamente 78.467 e 15.117 (93.584) di cui posti di adeguamento e sostegno in deroga 78.033 e 434. Secondo Luisa Franzese direttore generale del Miur Usr «la scuola inizia nel migliore dei modi, con un organico stabile, solo una minima percentuale di docenti non di ruolo e mi auguro che sia un anno proficuo per i ragazzi ai quali chiedo di non stancarsi mai di fare domande perché la scuola non sia solo un contenitore». Sulla dispersione, tema caldissimo oggetto del plenum straordinario del Csm sulle baby gang, continua Franzese, «abbiamo una intesa con la Prefettura, magistratura minorile e Comune per agire subito con un programma di iniziative mirate partendo dal capoluogo». Ad aggravare il computo delle perdite arriva un report Svimez che, elaborando i dati Istat sui giovani di 18-24 anni con la terza media che abbandonano i percorsi di istruzione, stila una classifica nazionale che vede Napoli drammaticamente in testa con un distacco terribile, nel 2017 sono stati 62.691 e nella capitale, penultima, 30mila giovani. Nella “Fotografia dell’abbandono scolastico e formativo” presentata a Roma dal presidente Giannola e dal direttore Bianchi è «ancora una volta il Sud l’area dell’abbandono dello studio e della formazione professionale (18,5%). E sono più i maschi che le femmine a interrompere ( il 21,5% contro il 15,2%)». Quasi un giovane ogni quattro e «ciò comporta un troppo basso livello di competenze che rende più difficile l’accesso al mercato del lavoro». La Flc Cgil col segretario generale Rapezzi batte sui progressivi «tagli del temposcuola, di risorse e investimenti a partire dal ministro Gelmini che hanno devastato l’istruzione pubblica e si è pensato di avvicinare i ragazzi al lavoro con l’alternanza, un altro disastro. Se invece che sul Jobs Act si fosse investito sull’edilizia scolastica avremmo soldi nelle tasche dei lavoratori e studenti in classe, cioé un futuro per questi ragazzi». «Si apre un anno difficile soprattutto per le 517 scuole di Napoli, le condizioni di sicurezza degli edifici sono la vera emergenza» dice infine Maria Romano, leader della Cisl Scuola provinciale: «Parliamo del 60% dei plessi, circa 300, non a norma, si impongono interventi strutturali, i soldi per la manutenzione ordinaria e straordinaria sono necessari per un Paese civile».
Abbandono
Quasi un giovane ogni quattro non riesce a completare il percorso di studi