Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Da Castel Capuano a via Carbonara Nei cantieri c’è soltanto degrado
A giugno promessa un’accelerazione, invece è ancora tutto fermo
Più di qualcosa si è inceppato nel Grande progetto del “Centro storico di Napoli, valorizzazione del sito Unesco” che ha visto l’avvio di numerosi cantieri in città. Dal 25 settembre 2017, erano partiti i lavori per la riqualificazione del Lotto n.2: quelli limitrofi all’area tra Castel Capuano, Porta Capuana e le vie Carbonara, Cirillo e Poerio. I cantieri oggi giacciono in stato di abbandono e in grave stato di degrado: strade sottosopra, erbacce e rifiuti continuano ad accumularsi dentro e fuori le recinzioni e attorno ai monumenti.
I dispositivi di traffico adottati mandano in tilt la grande arteria di via Carbonara ormai ristretta ad una sola corsia, perennemente intasata. I parcheggi per i residenti da pagare — nonostante l’impossibilità di sosta nelle strisce blu — la presenza di una scuola come la Bovio-Colletta, la questione della rimozione e ricollocamento degli storici basoli e del verde, avevano interessato il Consiglio Comunale dopo che il Corriere del Mezzogiorno aveva segnalato l’abbattimento indiscriminato di decine di pini intorno alla Porta Capuana (5 aprile). Veniva comunicato allora che «il progetto è stato infatti approvato nel 2010 dall’Unione Europea, ma solo nel 2013/2014 è stato ammesso a finanziamento; al momento sono stati conclusi 4 cantieri mentre 10 sono ancora in corso» (annuncio del Consiglio del 9 aprile) e che si sarebbe provveduto alla ripiantumazione di specie idonee. Nella successiva comunicazione consiliare di giugno, si leggono le rassicurazioni per l’accelerazione dei lavori da 30 milioni di euro da investire tra piazza San Gaetano, Anticaglia e Porta Capuana. E’ evidente che l’accelerazione non solo non c’è stata, ma a giudicare dall’unico cartello affisso davanti alla Chiesa di Santa Caterina a Formiello, si legge chiaramente che i termini per questa porzione di interventi sono ormai scaduti: erano infatti 309 i giorni previsti per la chiusura a partire dal 25 settembre 2017. Siamo invece ancora in alto mare: la cifra di 7.882.269 euro è scritta in bella mostra, mentre tutt’intorno strade dissestate, rifiuti, erbacce, tubi e tombini divelti, mostrano lo stato reale e concreto dei fatti.
I residenti esasperati e le attività commerciali hanno subito gravi danni, e i disagi sono quotidianamente sotto gli occhi di tutti. Dall’incrocio di vico Mattonelle fino a piazza San Francesco a Porta Capuana, la desolazione è evidente. La grande strada inclusa dagli Aragonesi entro le mura cittadine, dalla chiesa-mausoleo di re Ladislao fino al monumentale ingresso della porta della fine del 1400 e tutto attorno al castello-tribunale, è letteralmente impraticabile per i pedoni, esasperando ancora di più se possibile i problemi di un’area delicatissima, dove è diventato impossibile sostare e transitare, con grave danno collettivo e turistico. L’area che vanta monumenti di grande pregio, in un anno ha subito uno shock di non poco conto: nei termini prescritti, il danno era bilanciato dagli interventi di riqualificazione, ma oggi per entrare in Santa Caterina a Formiello, per fare un esempio, occorre valicare una strettoia brecciata alla bell’e meglio che insulta la bellezza estetica del complesso monumentale, mentre è impraticabile anche la piazza Enrico de Nicola, sotto assedio di cantiere.
L’avvocato Elena Coccia, consigliere delegato della Città metropolitana della rete dei siti Unesco cura del patrimonio culturale, si è resa disponibile nei prossimi giorni per un chiarimento sull’intera vicenda.
E’ urgente dunque fornire una risposta ai cittadini e chiudere al più presto i lavori: sottolineate le difficoltà dell’intervento nei precedenti comunicati circa la presenza di microcantieri per i sottoservizi e le difficoltà di coordinamento tra tutti gli enti — e ancora da sottolineare la scarsa divulgazione che opere di questo impatto hanno sulla città — resta il diritto dei cittadini ad essere informati di tutti i ritardi sopraggiunti. In vista anche dello stato di avanzamento degli altri interventi, tra cui quello di via dei Tribunali che preoccupa non poco commercianti e residenti, è necessario presto fare chiarezza, intervenire con decisione e restituire alla città il suo ingresso monumentale.