Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Insigne tra gol, assist e vittorie Così rivuole il suo Napoli
L’attaccante, rientrato dopo la doppia delusione con la Nazionale, è pronto per la Fiorentina Ounas scalpita e ringrazia Ancelotti: «Mi ha detto di restare, con lui troverò più spazio»
NAPOLI Quarantasette gol e 36 assist, è il bottino di Lorenzo Insigne nei tre anni del Napoli di Maurizio Sarri ma soprattutto la conquista dello status di top player, un ingaggio di circa 5 milioni e le aspettative cresciute anche in Nazionale. Il rapporto tra Insigne e la maglia dell’Italia è sempre stato controverso, dai conflitti con Conte all’esclusione di Ventura contro la Svezia.
Stavolta a Coverciano non è andato il talento che nei meccanismi di gioco del sarrismo presentava le sue qualità più importanti: la capacità di porsi come punto di riferimento e la resistenza atletica, un’attitudine evidente nei ripiegamenti difensivi. Con le fasi iniziali della stagione Insigne non ha avuto storicamente un rapporto esaltante, nella seconda stagione di Sarri in panchina si sbloccò solo il 19 novembre con la doppietta di Udine.
Stavolta il gol è arrivato presto, alla prima di campionato contro la Lazio. Una rete decisiva ma non è l’unica giocata importante proposta all’Olimpico. La rete del pareggio di Milik nasce dalla sua consueta palla per l’attacco alla profondità di Callejon, poi cross al centro e zampata del centravanti polacco. Contro il Milan e la Sampdoria Insigne è calato in entrambe le fasi di gioco, sul gol di Calabria è in ritardo nella copertura ma a Genova è parso smarrito, senza le consuetudini delle ultime tre stagioni: i triangoli che gli consentono di conquistare campo e l’attacco alla profondità di Callejon. La catena di sinistra non è più l’anima del gioco degli azzurri e Insigne ne fa le spese, partecipando di meno alla manovra, lo dimostra la media di soli 52 passaggi ogni 90 minuti in queste tre sfide. A Genova solo Rog, che ha giocato gli ultimi ventidue minuti, ha partecipato meno al gioco, Lorenzo ha realizzato solo 15 passaggi. Insigne, però, regala sprazzi di talento che devono trovare continuità, solo Zielinski ha provato il tiro più di lui e soprattutto Lorenzo è con Allan il leader dei passaggichiave, sei volte ha messo un compagno in condizione d’essere pericoloso.
Insigne ieri è tornato al lavoro a Castel Volturno, la Fiorentina è una delle sue vittime preferite, contro i viola ha realizzato cinque gol, solo al Milan ha segnato di più. Nella scorsa stagione la squadra di Pioli è stata la bestia nera del Napoli, Lorenzo al San Paolo era out per infortunio e contro la Fiorentina gli azzurri hanno portato a casa un solo punto, non riuscendo a realizzare neanche un gol. Per Insigne sarà anche una sfida con Chiesa, subentrato al suo posto in Nazionale. Un duello che esalta De Laurentiis, da anni innamorato di Chiesa e del suo gioiello Insigne. «Con Raiola abbiamo stabilito che se arriva un’offerta da 200 milioni, lo vendiamo. E’ un accordo verbale», così ha parlato al «Corriere dello Sport».
Mertens può trovare spazio anche a sinistra, in futuro ci sarà anche Younes ma Insigne vuole «riprendersi» il suo Napoli. Con la prestazione di Genova si è fatto avanti anche Ounas. «Avevo un po’ di malumore perché non giocavo, Ancelotti mi ha detto di restare, che avrei trovato spazio. Se devo partire da sinistra non dico di no ma mi piace molto giocare a destra», così ha parlato l’ex Bordeaux a Radio Kiss Kiss Napoli.
Il San Paolo sabato non sarà infuocato, la prevendita non è esaltante mentre martedì a Belgrado il Napoli troverà un ambiente caldissimo, ieri si è registrato il tutto esaurito in poche ore.