Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Canestri divelti e svastiche I vandali danneggiano un impianto del Vomero
Raid nella struttura di via Pietro Castellino
Vandalizzato e mortificato il playground Montedonzelli in via Pietro Castellino sistemato sopra la stazione della metropolitana e dove appena un anno fa i Charlatans, associazione sportiva dilettantistica napoletana, aveva installato i tabelloni e naturalmente i due canestri. L’area recintata da 50 pannelli è oggetto di continue incursioni anche notturne da parte di bande di vandali. Sono dell’altra sera i segni che oggi porta il playground con la comparsa di svastiche e di scritte che imbrattano il selciato.
Uno dei tanti pannelli infatti è stato abbattuto e oggi quel playground non è più protetto come qualche mese fa. «A scopo puramente precauzionale la Municipalità VomeroArenella ha fatto smontare gli anelli dei due canestri donati lo scorso anno - ha spiegato Giancarlo Garraffa, presidente dei Charlatans - ed ha deciso di interdire la zona. Ad oggi la recinzione non è stata ripristinata. Basterebbero 4 bulloni e qualche saldatura per rimontare quel pannello e di conseguenza anche i due canestri». È tanto il rammarico da parte dei residenti della zona che hanno seguito e curato il campo con attenzione ma anche dei fruitori giovani o meno giovani che oggi riconoscono come la situazione non sia migliorata.
«Venivo a giocare a basket quasi ogni pomeriggio - spiega Francesco che ha solo 18 anni - ed oggi invece se voglio fare due tiri a canestro devo spostarmi in un’altra zona». Le condizioni in cui è il campo non sono assolutamente soddisfacenti per chi abita nei dintorni. «Abbiamo curato le aiuole e spazzato via il fogliame
” Garraffa presidente Charlantans Il municipio ha fatto smontare gli anelli, l’area è nel pieno abbandono
dal campo - dice invece Giovanna che abita nel circondario - e oggi fa male vederlo vandalizzato e senza un’adeguata protezione. Occorrerebbe che tornasse il custode e che tutelasse l’area dagli invasori».
Il campo Montedonzelli riqualificato l’anno scorso è diventato spesso teatro di sfide accese ma anche di momenti di aggregazione tra i cestisti di diversi etnie e non solo napoletani.
«Il discorso è molto semplice - chiosa Garraffa - perché nel momento in cui a Napoli si viene a sapere che un’area è abbandonata allora è finita davvero perché diventa preda di vandali e di gente che non ha buone intenzioni. Necessario quindi recuperare il senso di civiltà anche grazie alle istituzioni».