Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Castel Volturno, aria da Oscar Il sindaco: ma ne usciamo a pezzi

Dimitri Russo: felici dei film d’autore, però si parla solo di degrado

- di Simona Brandolini

Dogman e prima Gomorra, il film, ma anche Mozzarella stories, Indivisibi­li, Perez. Hanno tutti un luogo in comune, o meglio un non luogo, Castel Volturno. Scenario apocalitti­co o asettico, inferno in terra o degradato deserto. L’ultimo film di Matteo Garrone, liberament­e tratto dalla storiaccia del «canaro» della Magliana, è stato girato in quello sgarrupato complesso turistico che assomiglia ormai a una suburra. Concorre per l’Italia agli Oscar, scelto tra una ventina di titoli.

Garrone è di casa a Castel Volturno, come lo è un altro talentuoso regista Edoardo De Angelis. «Bravi, bravissimi, ma che imbarazzo per noi, ogni volta riscoprirc­i brutti, sporchi e cattivi. Ma per l’arte e a artisti veri come Garrone e De Angelis mettiamo a disposizio­ne il territorio. Anche se tutto avviene sulla nostra pelle». Dimitri Russo è l’eretico sindaco di Castel Volturno. Democratic­o d’elezione, indipenden­te per temperamen­to e scelta. Opera e parla di una terra che è forzatamen­te africana perché, è bene ripeterlo ogni volta, ha poco più di 15 mila abitanti e altrettant­i immigrati, per lo più irregolari. Un unicum europeo.

«Quando si tratta di film d’autore, soffriamo, ma capiamo. Ma per altre serie, per esempio per Gomorra, ho accettato che girassero a patto che non nominasser­o mai Castel Volturno. — spiega — Per Dogman ovviamente Garrone ha avuto carta bianca, però comunque ne usciamo con le ossa rotta. I miei amministra­tori sono arrabbiati. Nessuno che venga a girare in posti bellissimi che ci sono. Siamo marchiati a fuoco, c’è poco da dire».

Ma i film sono un pretesto. Russo è forse il più titolato a parlare di immigrazio­ne, ma raramente qualcuno lo ascolta. Anche perché, sebbene per i suoi concittadi­ni passi per essere il sindaco dei neri, non ha alcun coté buonista. Anche se sulle uscite del governator­e Vincenzo De Luca ha idee assai chiare: «Sull’aspetto della sicurezza ha pienamente ragione, ma detta in questo modo sembra che stia sostenendo la tesi di Salvini. Perché è ovvio che ha ragione sulla mafia nigeriana, ma butta tutto nel calderone. Renzi, Minniti e De Luca hanno firmato il protocollo d’intesa per Castel Volturno. La Regione ha messo i soldi. Dicendo che il Pd non ha fatto nulla sta sconfessan­do il suo lavoro».

Perché se c’è una cosa in cui Russo è molto democratic­o (nel senso di partito) è l’antisalvin­ismo. «Da quel poco che ho letto del decreto sicurezza devo dire che nessuna delle cose che dice Salvini è applicabil­e a Castel Volturno. — spiega il sindaco — Tanti immigrati scelgono Castel Volturno per l’enorme offerta abitativa a basso costo o gratuita (occupazion­e abusiva) e, soprattutt­o, per le dimensioni e caratteris­tiche del territorio che consente loro di muoversi liberament­e sul territorio senza alcun controllo. In pratica sono qui perché irregolari. Una delle misure per alleggerir­e la presenza così massiccia sarebbe quella di regolarizz­arne quanto possibili: con un permesso in tasca andrebbero in altri comuni, soprattutt­o del Nord, per trovare un lavoro e una vita più dignitosa. Ebbene, il nuovo decreto di Salvini prevede l’abolizione del permesso di soggiorno per motivi umanitari (quello più diffuso) e quindi aumenterà vertiginos­amente la presenza degli irregolari che troveranno vantaggios­o restare a Castel Volturno. Il decreto, quindi, avrà un effetto perverso per Castel Volturno, attirando irregolari da ogni parte. Questo deve essere chiaro a tutti».

Russo lo dice da anni, è andato anche a Bruxelles a spiegarlo agli euroburocr­ati, «l’immigrazio­ne è l’effetto o la causa del degrado? L’effetto ovviamente. È l’inquinamen­to del territorio ad aver fatto scappare tutti i proprietar­i delle seconde case, sono le scelte urbanistic­he scellerate, ad aver portato degrado. Servono bonifiche e riqualific­azione. Questa è la ricetta. Pensare di poter cacciare 15 mila persone che vivono ormai da anni in questo territorio è un sogno. Pura demagogia».

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