Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Abusivi 9.400 tra case-vacanza e B&B Nascondigli ideali per possibili terroristi
Report di Federalberghi: solo 1.500 strutture hanno la licenza. Un settore cresciuto in due mesi del 30%
NAPOLI «Il sommerso turistico è senza controllo». Federalberghi mette nero su bianco le coordinate illegali di un fenomeno che a Napoli ha numeri roboanti. Nella città dove i bed&breakfast che diventano case di appuntamenti sono sempre di più — in base ai riscontri effettuati dalla polizia locale — l’abusivismo è una piaga devastante. E lascia una porta aperta anche a situazioni ben più pericolose delle alcove a luci rosse. Dove ci sono alberghi abusivi, ci sono clienti non censiti e sconosciuti dunque alle forze dell’ordine. Fra i quali potrebbero nascondersi terroristi pronti a scegliere Napoli per scomparire nel dedalo di case vacanze clandestine e B&B non dichiarati.
In soli due mesi, in base ad una indagine di Federalberghi Napoli i dati sull’abusivismo e sul sommerso turistico risultano in netta crescita. Gli 8.565 alloggi commercializzati sui principali portali web, in soli sessanta giorni sono diventati 10.825. Di questi solo 1.500 sono dotati di licenza. Un incremento di quasi il 30% che genera una sequenza di illegalità e rende quasi impossibile monitorare il numero effettivo di turisti.
«Se poi analizziamo il fenomeno facendo riferimento solo ad Airbnb, la crescita da agosto 2016 ad agosto 2018, è stata pari al 124,8%. Si è passati dai 3.089 annunci pubblicizzati ai 6.944 alloggi odierni», rileva la ricerca.
Nello specifico, 4.161 — il 59,92% — sono riferiti ad interi appartamenti; 4.703 — il 67,73% — sono disponibili per più di sei mesi; 4.256 — il 61,29% — sono gestiti da host che mettono in vendita più di un alloggio. I dati sono stati elaborati per «sollecitare l’attenzione delle Istituzioni, in particolare su tre punti nodali che smentiscono i luoghi comuni diffusi su questo tipo di attività che non sono forme integrative del reddito, perché spesso gli appartamenti vengono gestiti da vere e proprie società che svolgono attività imprenditoriale».
Federalberghi ricorda che i turisti non condividono «l’esperienza con il titolare, in quanto spesso vengono affittati interi appartamenti dove non abita nessuno e che non si tratta certo di attività occasionali, poiché la maggior parte degli appartamenti viene commercializzata per oltre sei mesi».
Il problema, dunque, esiste ed è connesso agli entusiasmi legati ad un numero crescente di ospiti in città che ha spinto tanti ad inventarsi albergatori, oltre regole, autorizzazioni e
L’associazione
Tali attività non sono integrazioni al reddito Perché nella gestione ci sono vere società»
vincoli fiscali. «Abbiamo problemi legati alla sicurezza degli ospiti, al rispetto delle normative sugli impianti, alla concorrenza sleale o all’evasione fiscale — conferma il presidente di Federalberghi, Antonio Izzo —. È necessario arginare il fenomeno con interventi mirati che non si limitino alla constatazione delle illegalità, ma prevedano rapidi interventi concreti. Per questo proviamo a dare il nostro contributo. L’associazione, infatti, mette a disposizione delle istituzioni l’elenco degli alloggi censiti affinché possano svolgersi gli opportuni controlli. Sottolineiamo, infine, la necessità di istituire un registro nazionale degli alloggi turistici e di attuare misure che possano arginare il fenomeno dello spopolamento dei centri storici».