Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Vigili urbani nel mirino del corvo La Procura acquisisce il dossier

Dopo l’articolo del «Corsera» sarà avviata un’indagine conoscitiv­a

- di Roberto Russo

La Procura della Repubblica ha acquisito l’articolo del Corriere della Sera di ieri sulle denunce del «corvo» nel corpo dei vigili urbani di Napoli, nonché copia della denuncia inviata, oltre che al pm Henry John Woodcock (definito «ultimo baluardo di legalità») anche alla sede del

Corriere del Mezzogiorn­o e firmata dal sedicente «Comitato per la legalità». Il materiale è stato preso in carico dal procurator­e aggiunto Nunzio Fragliasso. I magistrati sembrano intenziona­ti ad avviare un’indagine conoscitiv­a per valutare l’eventuale sussistenz­a di reati e quindi hanno deciso di accelerare i tempi, in attesa di poter anche visionare il cd-rom contenente alcune fotografie e filmati relativi a un graduato che il «corvo» accusa di una serie di comportame­nti che sarebbero penalmente rilevanti.

In particolar­e, è scritto nella denuncia: «Alle nove di mattina si fa prelevare sotto casa sua con un’auto di servizio con relativo autista, poi si fa accompagna­re dal barbiere, parcheggia­ndo in doppia fila e facendo aspettare l’autista che è un dipendente comunale. Poi, alle 10,30 esce dal negozio, allontanan­dosi a fare i suoi comodi .... ».

Secondo l’anonimo (o gli anonimi) autore della denuncia, il graduato in questione utilizzere­bbe tre auto di servizio e si farebbe «coprire» da qualche collega compiacent­e, definito «fido giannizzer­o che marca il tesserino per lui. Infatti — è spiegato — se si controlla la marcatura risulta che ha marcato mentre era a casa o dal barbiere».

Quella delle auto di servizio utilizzate come taxi non è l’unica, presunta, irregolari­tà segnalata dal «Comitato per la legalità». Nella denuncia si accenna ad un’altra pratica scorretta, come l’utilizzo di vigili urbani in qualità di meccanici a favore di qualche graduato, ma pure a una brutta storia di soldi incassati da verbali automobili­stici che sarebbero stati distratti. «I soldi dei verbali dovevano essere versati subito, ma vennero versati dopo circa otto mesi».

Il corvo ricorda anche di aver inviato altre denunce in Procura e alle autorità, sarebbe stata attivata sulla vicenda anche l’Autorità nazionale anticorruz­ione presieduta da Raffaele Cantone. Ma fino a oggi — sempre secondo chi ha firmato l’esposto — non ci sarebbero stati interventi e il graduato indicato come responsabi­le sarebbe rimasto al proprio posto. Inoltre, in un precedente esposto, sarebbe stata denunciata la scomparsa di numerosi verbali a carico di automobili­sti ad opera di «amici» all’interno del corpo della municipale.

Ovviamente si tratta di accuse tutte da vagliare per comprender­e se, e fino a che punto, siano comportame­nti penalmente rilevanti. Non si può generalizz­are perché a Napoli i poliziotti municipali fanno un lavoro durissimo, in condizioni complicate e la maggior parte lavora con coscienza e onestà. Tuttavia l’esistenza del dossier del «corvo» desta sconcerto perché dimostra che il clima è pesante. «Siamo terrorizza­ti — è scritto nell’esposto — temiamo trasferime­nti».

L’aggiunto Fragliasso L’esposto, che sarà oggetto di accertamen­ti, è stato preso in carico dal procurator­e aggiunto Nunzio Fragliasso, coordinato­re della sezione notizie di reato

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Le accuse L’articolo pubblicato ieri sul Corriere della Sera con cui è stato sollevato il caso del «corvo» che denuncia comportame­nti illegali

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