Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Vigili urbani nel mirino del corvo La Procura acquisisce il dossier
Dopo l’articolo del «Corsera» sarà avviata un’indagine conoscitiva
La Procura della Repubblica ha acquisito l’articolo del Corriere della Sera di ieri sulle denunce del «corvo» nel corpo dei vigili urbani di Napoli, nonché copia della denuncia inviata, oltre che al pm Henry John Woodcock (definito «ultimo baluardo di legalità») anche alla sede del
Corriere del Mezzogiorno e firmata dal sedicente «Comitato per la legalità». Il materiale è stato preso in carico dal procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso. I magistrati sembrano intenzionati ad avviare un’indagine conoscitiva per valutare l’eventuale sussistenza di reati e quindi hanno deciso di accelerare i tempi, in attesa di poter anche visionare il cd-rom contenente alcune fotografie e filmati relativi a un graduato che il «corvo» accusa di una serie di comportamenti che sarebbero penalmente rilevanti.
In particolare, è scritto nella denuncia: «Alle nove di mattina si fa prelevare sotto casa sua con un’auto di servizio con relativo autista, poi si fa accompagnare dal barbiere, parcheggiando in doppia fila e facendo aspettare l’autista che è un dipendente comunale. Poi, alle 10,30 esce dal negozio, allontanandosi a fare i suoi comodi .... ».
Secondo l’anonimo (o gli anonimi) autore della denuncia, il graduato in questione utilizzerebbe tre auto di servizio e si farebbe «coprire» da qualche collega compiacente, definito «fido giannizzero che marca il tesserino per lui. Infatti — è spiegato — se si controlla la marcatura risulta che ha marcato mentre era a casa o dal barbiere».
Quella delle auto di servizio utilizzate come taxi non è l’unica, presunta, irregolarità segnalata dal «Comitato per la legalità». Nella denuncia si accenna ad un’altra pratica scorretta, come l’utilizzo di vigili urbani in qualità di meccanici a favore di qualche graduato, ma pure a una brutta storia di soldi incassati da verbali automobilistici che sarebbero stati distratti. «I soldi dei verbali dovevano essere versati subito, ma vennero versati dopo circa otto mesi».
Il corvo ricorda anche di aver inviato altre denunce in Procura e alle autorità, sarebbe stata attivata sulla vicenda anche l’Autorità nazionale anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone. Ma fino a oggi — sempre secondo chi ha firmato l’esposto — non ci sarebbero stati interventi e il graduato indicato come responsabile sarebbe rimasto al proprio posto. Inoltre, in un precedente esposto, sarebbe stata denunciata la scomparsa di numerosi verbali a carico di automobilisti ad opera di «amici» all’interno del corpo della municipale.
Ovviamente si tratta di accuse tutte da vagliare per comprendere se, e fino a che punto, siano comportamenti penalmente rilevanti. Non si può generalizzare perché a Napoli i poliziotti municipali fanno un lavoro durissimo, in condizioni complicate e la maggior parte lavora con coscienza e onestà. Tuttavia l’esistenza del dossier del «corvo» desta sconcerto perché dimostra che il clima è pesante. «Siamo terrorizzati — è scritto nell’esposto — temiamo trasferimenti».
L’aggiunto Fragliasso L’esposto, che sarà oggetto di accertamenti, è stato preso in carico dal procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso, coordinatore della sezione notizie di reato