Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Nuovi scavi nell’area della palestra Ercolano rilancia con fondi propri
Sostegno della Fondazione Packard. Il direttore Sirano: lì c’è molto da scoprire
NAPOLI «Presto ad Ercolano si avvieranno nuovi scavi nella zona della palestra, nell’abito di un più vasto piano di ampliamento dell’area archeologica». Lo annuncia in anteprima il direttore del Parco archeologico, Francesco Sirano. Il nuovo cantiere sarà finanziato con fondi propri, ma non si esclude che, nell’ambito della collaborazione quasi ventennale con la fondazione Packard Humanities Institute, quest’ultima possa intervenire a sostegno dell’ambiziosa iniziativa. Anzi, pare che l’idea di rilanciare su grandi estensioni gli scavi di Ercolano sia nata appunto nel corso dell’incontro tra il dirigente archeologo e il numero uno della fondazione David Packard che Sirano definisce «un uomo capace di stimolare energie e visioni strategiche con il suo esempio concreto».
Da un punto di vista scientifico, l’apertura del nuovo cantiere rappresenterà un evento di straordinaria importanza. Il nuovo scavo infatti si concentrerà nell’area Sud-Est della città antica distrutta insieme a Pompei, Oplonti e Stabia dall’eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo. «Si ritiene spiega Sirano - che su quella zona i Borboni non abbiano concentrato la loro attenzione». E questa circostanza lascia sperare nella possibilità di ritrovare reperti e strutture integri, cioè sopravvissuti alla furia degli scavi settecenteschi e ottocenteschi. Le prime campagne di scavo, infatti, furono condotte con tecniche rozze e antiquate, senza andare troppo per il sottile. Si puntava infatti soprattutto al recupero di reperti da destinare alle lussuose dimore dei regnanti napoletani o a quelle degli altri monarchi europei loro alleati. A questo obiettivo sono state sacrificate spesso strutture architettoniche e orri namentali di eccezionale valore storico e artistico. «L’esempio - continua il direttore del Parco - è fornito dalla campagna di scavo in corso nel cosiddetto cuneo, all’interno della Regio quinta di Pompei». Grazie alle moderne metodologie stanno venendo alla luce testimonianze del passato che si trasformano in oggetto di studio multidisciplinare. I nuovi affreschi, per esempio, mostrano i colori originali, utilizzati dai pitto- di duemila e passa anni fa, non alterati dagli agenti atmosferici.
E, sempre a Ercolano, mentre ci si attiva per trasformare il sogno in realtà, si continua a non perdere di vista l’obiettivo della conservazione del patrimonio archeologico esistente, evitando, per il futuro, il ricorso a interventi di emergenza. Proprio alla fine della scorsa settimana il consiglio di amministrazione ha approvato la programmazione per il triennio 2019-2021, nella quale è stato inserito il secondo lotto per il completamento della messa in sicurezza del patrimonio già alla luce.
E come se non bastasse, si attende il completamento dei progetti, ormai avviati da anni, che puntano alla ricucitura tra la città antica e quella moderna. Uno di questi, «Via Mare», ha presupposto il cofinanziamento del Parco, della fondazione Packard e del Comune. In questa ultima fase l’ente locale deve realizzare, secondo programma, una piazza attrezzata panoramica, appena fuori dagli Scavi, oltre a un parco che sarà gestito dalla soprintendenza. «A Ercolano - conclude Sirano - abbiamo deciso di pensare in grande. E di tirare fuori i sogni dal cassetto per dimostrare che possono essere realizzati. E stiamo verificando in che misura l’apporto dei privati possa contribuire al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi che ci siamo posti».
La programmazione Il Cda ha approvato la messa in sicurezza del patrimonio già venuto alla luce
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Il manager Su quella zona i Borbone non hanno concentrato la loro attenzione