Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Tan e Interno 5, Teatri Associati dal palco di periferia al centro
Una stagione per due, anzi tre Il Tan di Piscinola in joint con Interno 5 presenta un programma ricco Da Piscinola approdano al Politeama pièce di Danio Manfredini, della compagnia Anagoor (da Antonio Scurati) e di Jan Fabre con Lino Musella
La periferia conquista il centro e Tan, diventa acronimo di Teatri Associati di Napoli, oltre che di Teatro Area Nord. Sono importanti le manovre fra via Dietro La Vigna a Piscinola, sede storica della sala diretta da Lello Serao, e via Benedetto Croce, sede di Interno 5, la struttura coordinata da Hilenia De Falco. Due spazi che dopo aver collaborato per qualche anno si fondono coinvolgendo il Teatro delle Arti di Salerno nella sigla «C.RE.A.RE Campania», che incassa il riconoscimento del Mibac come unica Residenza artistica in regione. Che parte al Tan con Satoshi Kudo e Lucia Vazquez Madrid con «Mazari» e Paula Carrara con «Cassandra» per la danza, e Luca Saccoia con «Pochi poveri» e Domenico Ingenito con «Safari» per il teatro. Due, invece, i progetti per ragazzi al delle Arti: Teatro Rebis con «Zolla di campo» e Teatro nel baule con «Storia di uno schiaccianoci».
Non solo, ma Serao e De Falco siglano anche un’intesa con il Politeama dove ogni anno il Tan presenterà tre o più spettacoli di ricerca. Da qui i «Confini aperti» che definiscono l’intera stagione. «Abbiamo fatto un tentativo lo scorso anno — spiegano De Falco e Serao — portando a Monte di Dio il “Maccbettu” sardo di Alessandro Serra, premiato con l’Ubu nel 2017, che visto il successo sarà ora al Bellini. L’idea è quella di testare per una serata titoli di qualità, su cui però le grandi sale temono di rischiare. Faremo quindi da battistrada».
E stavolta il «sondaggio» riguarderà gli Anagoor, punta di diamante dell’avanguardia 2.0, al Politeama il 26 febbraio con «Socrate il sopravvissuto» di Antonio Scurati per la regia di Simone Derai; Jan Fabre con «The night writer – Giornale notturno» affidato a Lino Musella; e infine Danio Manfredini con il poetico «Luciano», che riattraversa i temi della follia, dell’omosessualità e della solitudine. In mezzo il cartellone, non meno interessante, di Piscinola (raggiungibile anche grazie a una navetta), dove si parte sabato alle 20.30 con la danza; «Le fumatrici di pecore» di Abbondanza Bertoni, e poi il 13 «Fuga – L’ultimo rifugio» di Raphael Bianco, il 20 «Collective Trip: questione di gender» del gruppo Borderline e il 27 «Bimb(Y)i» di Antonio Montanile e «Antigone (dream on)» di Interno5.
La parte teatrale inizia il 3 novembre con «Nessuno può tenere Baby in un angolo» con Valerio Malorni, e prosegue il 24 con «La lotta al terrore» di Franchi Ricci e il 30 con «Pneumatika – Composto d’aria».
A dicembre «Ninetta e le altre» di Damiana Leone, «It’s up to you o del solipsismo» di Leonardo Manzan, «Educazione sentimentale» di Fiammetta Carena con Tommaso Bianco.
A gennaio, poi, «Il bambino dalle orecchie grandi» di Francesco Lagi e «Gli Innamorati» con Antimo Casertano e Daniela Ioia.
Febbraio con «Overload» del gruppo Sotterraneo e «I will survive» dei fratelli Dalla Via.
Marzo si apre con «Trattato di Economia» coreocabaret di Roberto Castello e Andrea Cosentino, cui seguirà «Polveri condominiali» di Franco Autiero e regia di Tonino di Ronza e «Usciti pazzi» di Antonio Scavone.
In aprile, infine, «Ranauottoli» di Lello Serao e «Gli sposi – Romanian Tragedy» del duo Frosini Timpano.