Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Plebiscito, ecco il progetto
I motivi della scelta del cantiere nel luogo simbolo rispetto alle piazze Carolina e Trieste e Trento Dove sorgeranno le grate di aerazione della Linea 6
NAPOLI Vantaggi in termini di tempo e di costi. Impatto ridotto del cantiere dello scavo. Vantaggi in termini di sicurezza. Secondo il Comune di Napoli, per questi motivi è stata preferita piazza Plebiscito a piazza Trieste e Trento e a piazza Carolina per realizzare l’impianto di ventilazione della metropolitana, Linea 6.
Una scelta che ha fatto invece indignare Tomaso Montanari, Marta Herling e altri intellettuali e addetti ai lavori, preoccupati per l’intervento sulla pavimentazione storica della piazza principale di Napoli. «Uno sfregio al patrimonio artistico», ha osservato lo storico dell’arte Montanari. Dal canto suo, l’assessore Mario Calabrese, ieri su questo giornale, rivendicava il parere favorevole accordato dalla sovrintendenza.
Ma vediamo, carte alla mano, cosa prevedono i lavori. Secondo i documenti del Comune i «danni» saranno contenuti: «Dalle planimetrie si evince che resteranno a vista solo due griglie di areazione integrate nella pavimentazione ed il tombino per la copertura dell’accesso dei vigili del fuoco che sarà pavimentato». La più grande delle griglie sarà quella di ventilazione, che misurerà circa quattro metri per cinque. Più piccola quella del condizionamento, un metro per un metro e mezzo. E sono proprio queste due grate a far infuriare gli intellettuali, perché prevedono la rimozione dei basoli e l’utilizzo di non si sa quali materiali (su questa scelta la Sovrintendenza si è riservata la decisione finale e lo stesso Alvaro Siza dovrebbe a breve arrivare a Napoli per una ricognizione).
Ma quali erano le altre soluzioni prese in esame e poi scartate? Nel progetto originario camera e pozzo di ventilazione erano ubicate in piazza Carolina per «la sua posizione defilata rispetto alla viabilità stradale e quindi il minore impatto sulla vivibilità urbana», come si legge nella documentazione comunale sulla tratta Mergellina-Municipio. Dopo indagini su edifici storici, come Palazzo Satriano e Palazzo Calabritto, fu decisa la variante nel tracciato della linea metropolitana e di conseguenza la soluzione di piazza Carolina fu scartata, per i lunghi tempi di esecuzione, per i sottoservizi da spostare e per «l’impossibilità di accedere, durante i lavori, alla Prefettura e ai parcheggi ad essa riservati».
Seconda possibilità: piazza Trieste e Trento, più lontana da Palazzo di Governo e quindi non soggetta a prescrizioni sull’ordine pubblico. Inoltre aprendo il cantiere qui, si sarebbero ridotti i costi e i rischi per il collegamento in falda tra pozzo di ventilazione e galleria. Infine, questa ipotesi riduceva al minimo lo spostamento dei sottoservizi esistenti, riducendo anche i costi. Però, pur presentando molti aspetti positivi, piazza Trieste e Trento non fu ritenuta idonea perché sarebbero nati problemi di traffico e vivibilità. Ipotesi successiva, anche questa bocciata perché troppo distante: sempre piazza Trieste e Trento, lato San Carlo.
Ecco dunque che si arriva alla scelta di piazza Plebiscito, dove la parte più cospicua dello scavo è già realizzata. «Il cantiere», si legge nella relazione, «è notevolmente ridotto come area da occupare in quanto le opere di scavo del pozzo sono ridotte al minimo. Lo scavo del cunicolo avviene in tufo e quindi nel cantiere non si prevede l’utilizzo di ingombranti macchine per i consolidamento dei terreni sciolti». Insomma, al Comune sono convinti che la decisione presa sia la migliore per la città. Di sicuro lo è per la metropolitana, che altrimenti andrebbe fuori dai tempi previsti. Sul tema, infine, intervengono i Verdi chiedendo la creazione di un comitato che metta insieme tutti quelli che hanno a cuore la tutela di piazza Plebiscito. A quanto pare, sono ancora tanti.
La variante Cambiato rispetto al 2007 il piano per la realizzazione della camera di ventilazione