Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La Scarlatti omaggia l’ultimo d’Avalos
«Nel 1986 per un concerto dedicato alla mia musica proposto dalla Scarlatti furono eseguite alcune mie composizioni. Per l’occasione trascrissi per soprano, quartetto d’archi e pianoforte il secondo e terzo tempo della mia Seconda sinfonia».
Così scriveva nella sua autobiografia il maestro Francesco d’Avalos (foto), scomparso nel maggio del 2014, cui è dedicata la prima giornata di Scarlatti Contemporanea che inizia oggi alle 17 nella Sala Scarlatti del Conservatorio San Pietro a Majella. A proposito di quel concerto di 22 anni fa d’Avalos aggiungeva: «Per il terzo tempo trascrissi
Invocazione,
aggiungendovi, nella parte centrale, altri due frammenti di Shelley. In questo concerto fu eseguito anche il Quintetto con pianoforte».
La tavola rotonda di apertura di oggi ha per titolo La terza via della musica del Novecento – riflessioni su Francesco d’Avalos e parteciperanno Renato Di Benedetto, Dinko Fabris, Tommaso Rossi, Daniela Tortora e Francesco Vizioli.
Ancora dedicato al compositore napoletano, «protagonista silenzioso del Novecento musicale europeo» schivo e riservato in ossequio all’antica nobiltà di una famiglia che ha attraversato secoli di storia di Napoli, è il concerto delle 19 che prevede il Quintetto per pianoforte e archi”, composto da d’Avalos nl 1963 e il Quintetto per pianoforte e archi con soprano, nella versione definitiva del 1985, su testi di Nikolaus Lenau e P. B. Shelley. Saranno impegnati il pianista Francesco Caramiello, il soprano Leslie Visco e Quartetto Nous, costituito da Tiziano Baviera e Alberto Franchin (violini), Sara Dambruoso (viola) e Tommaso Tesini (violoncello).
Il Quintetto è strutturato in due parti: la prima «lento, ma scorrevole» si avvale dei versi di Lenau e la seconda parte, «Mosso ma sostenuto» si fonda su liriche di Shelley.