Corriere del Mezzogiorno (Campania)
RE CARLO FA IL CATTIVO CONTRO I REDS NON SI PUÒ ESSERE LEADER CALMI
La faccia cattiva, l’adrenalina a mille. La rabbia di chi vuole continuare il percorso in Champions e dei tre punti con il Liverpool ne ha maledettamente bisogno. Un inedito Carlo Ancelotti alla vigilia della sfida con i vicecampioni d’Europa, mostra la parte di sè che finora aveva celato dietro l’atteggiamento da leader calmo. L’uomo è troppo esperto, sa che partite come questa si caricano da sole, ma è necessario evidentemente trasmettere rabbia. Oltre che autostima e consapevolezza. Sarebbe scontato fare l’elenco delle qualità tecniche e fisiche degli avversari, l’importante sarà per il Napoli scendere in campo con la convinzione di poter sovvertire le gerarchie. Ancelotti ce la mette tutta e tira in ballo anche la designazione arbitrale, un ricordo che riapre una ferita. Kassai, l’ungherese che lo buttò fuori dalla Champions quando allenava il Bayern (due gol dubbi convalidati a Ronaldo e l’espulsione di Vidal). Tutto nella cesta per spingere i suoi a combattere, a dare battaglia a una delle squadre più forti d’Europa. Stavolta senza troppi esperimenti di formazione:il turnover non è un vezzo ma una scelta ragionata che si fa rispetto all’avversario. E qui la posta in gioco è alta.
La formazione dello Stadium è già in soffitta, l’arma letale è una squadra più compatta, più stretta tra le linee e senza troppi esperimenti. Attaccare per vincere, controllare le ripartenze trovando il punto di equilibrio di una partita oggettivamente difficile, sulla carta quasi proibitiva. Non ditelo ad Ancelotti, però. Che dal Liverpool, è vero, ne ha già presi cinque di gol in amichevole, ma proprio per questo ha detto ai suoi cosa non dover più fare. Dove non più sbagliare. E lo ha fatto con la faccia cattiva. Perchè è vero che nulla si decide stasera, ma il sogno Champions per continuare ha bisogno di punti in cassaforte. Andiamo a comandare, sembra quasi che lo dica, il leader non troppo calmo. Senza fanatismo ma con la lucida consapevolezza che in Coppa si può e lui lo sa. Dall’altro lato Klopp, che elenca tutti i pregi del Napoli, senza ipocrisie. Al San Paolo l’ultimo ricordo con il Borussia non è bellissimo (fu sconfitto 2-1), ma appena arriva corre dal custode con il quale vide la partita dopo l’espulsione. Sì gli aveva già dato la maglia di Rois, ma il signor Vincenzo gli aveva chiesto di firmargliela e di fare una foto con lui. Fatto, Klopp come Ancelotti sa come si fa. Non solo in campo. E’ anche questa la forza degli allenatori europei.