Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Caccia agli hooligans Ultrà come sentinelle a bordo di scooter: risse al centro storico

Episodi isolati, la polizia ha presidiato le strade dal lungomare ai Decumani Oggi massima allerta

- Fabio Postiglion­e

La caccia è durata per ore, fino a tarda sera. Ronde di scooter con ragazzi in sella a due a due che hanno girato per il Centro storico di Napoli. Il passaparol­a è arrivato già due giorni fa quando sono arrivati i primi cinquecent­o supporter del Liverpool per assistere alla partita di Champions al San Paolo di questa sera dove ne saranno oltre duemila. Ma gli ultras del Napoli cercavano cinquanta hooligan, facce conosciute e schedate che già le autorità inglesi avevano segnalato a quelle italiane. La nota è arrivata sul tavolo della questura di Napoli che chiuso il servizio d’ordine per l’arrivo del ministro Matteo Salvini, è partito con quello per il rischio altissimo di scontri tra ultras. Le frange più violente del tifo napoletano si sono organizzat­e come se fossero in guerra. Una strategia ben precisa per non dare nell’occhio: a due a due con gli scooter e sms in caso di avvistamen­to di supporters inglesi. Quando qualche tifoso «reds» si è trovato a passare per il Centro è stato colpito: niente coltelli, solo pugni. Una decina di casi sono stati segnalati e nessuno che è dovuto ricorrere alle cure mediche. Gli ultras del Liverpool che più volte hanno giurato amicizia e fedeltà al gruppo Irriducibi­li della Lazio, «nemici» dei napoletani, già avevano fatto sentire il loro peso e la loro presenza nella lontana partita di Europa League disputata a novembre del 2010. Poco prima dell’inizio della gara comparvero due striscioni nella «Kop» la storica curva dei supporter del Liverpool. «Napoli merda» e «Usate acqua e sapone», un messaggio per offendere i partenopei ma soprattutt­o per poter ricordare da che parte erano. È l’«odio» è un incrocio che fa giri molto lunghi. Il Napoli è gemellato in Europa con gli ultras del Monaco 1860 e il Borussia Dortmund che a loro volta sono nemici del Borussia Mönchengla­dbach, che invece, neanche a dirlo hanno un legame viscerale con gli hooligan del Liverpool da oltre venti anni. Così gli ultras del Napoli di curva B e curva A sono partiti a caccia del tifoso inglese anche per i loro «amici» stranieri. La Digos di Napoli sapeva benissimo del rischio che si correva e sapeva perfettame­nte come si sarebbero mosse le frange estreme del tifo partenopeo che non volevano che i tifosi del Liverpool potessero dettare legge a Napoli come spesso fanno in Europa con cori, cortei in strada, fumogeni e fiumi di birra nel locali della città. E così è stato. La Napoli ultras questo non lo consente: ecco perché hanno deciso di pattugliar­e il territorio come se fossero in un esercito. Ma con una strategia ben precisa: non tutti assieme, ma separati. Il motivo? Semplice, evitare di insospet- tire le forze dell’ordine, riusci- re a superare facilmente i controlli e poter arrivare fin dentro il covo dei nemici e così è stato. Sentinelle che hanno avvisato, in ogni parte della città, della presenza di sciarpe e magliette biancoross­e. Poco dopo l’sms è partita la spedizione punitiva con schiaffoni e furti dei gadget che per gli ultras sono bottino di conquista. Il centro storico innanzitut­to, dove i tifosi si sono mischiati ai turisti in cerca delle prelibatez­ze della città, ma anche il Lungomare dove però la presenza delle forze dell’ordine è stata molto massiccia anche perché all’hotel Vesuvio c’era la squadra. Ma purtroppo l’allarme violenza si protrarrà per tutta la giornata di oggi: c’è il rischio di aggression­i per i tifosi che raggiunger­anno lo stadio San Paolo. Saranno vietate le bibite alcoliche dalle 19 alle 24, ma forse non basterà.

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