Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Siamo pronti a denunciare chi getta fango e ci danneggia»

«Non permettere­mo che resti impunito l’ennesimo atto di sciacallag­gio di alcuni media contro la città. Già attivata l’Avvocatura»

- Di Anna Santini

NAPOLI Il caso della mamma e del figlio bengalesi — residenti a Sant’Arpino — ricoverati all’ospedale Cotugno per colera ha scatenato la reazione del Comune di Napoli piccato per come la vicenda sia stata titolata da diverse testate giornalist­iche. «Dobbiamo constatare ancora una volta che gran parte della stampa non perde occasione per gettare fango su Napoli e i napoletani», ha detto Flavia Sorrentino, delegata del sindaco di Napoli Luigi de Magistris per l’autonomia della città. «È inaccettab­ile e vergognosa — è stato il ragionamen­to — la disinforma­zione che molti mass media fanno ai danni della città. Così come constatiam­o che quando si verificano casi gravi di malattie infettive come la legionella a Brescia nessun giornale crea l’allarmismo che invece su Napoli trasuda da alcune prime pagine e da certi servizi televisivi».

Per Sorrentino «c’è allora da pensare che l’intenzione sia dare una brusca frenata al turismo, alla crescita e al riscatto di Napoli? E per giunta il tutto aggravato dall’obiettivo di individuar­e nell’accoglienz­a dei migranti, che da sempre è caratteris­tica del grande cuore dei napoletani, una delle cause dei nostri mali». Sorrentino fa sapere che «sono già decine le segnalazio­ni ricevute da parte dei cittadini allo “Sportello Difendi la Città” e abbiamo già attivato l’Avvocatura comunale per stabilire le modalità delle azioni legali da intraprend­ere. Non permettere­mo che resti impunito l’ennesimo atto di sciacallag­gio contro la città».

Sulla questione interviene anche l’assessore comunale Roberta Gaeta: «Esistono storie che non esistono, ma che sono montate ad arte dal mondo della malainform­azione. Per scegliere parole di una certa stampa — ha detto — bisogna essere in malafede. Alcuni giornali hanno titolato la notizia come se qui fosse scoppiata un’epidemia di colera: due persone di Sant’Arpino, dopo un viaggio in Bangladesh, sono state invece ricoverate qui presso uno dei nostri poli di eccellenza. Prendere questa notizia e trasformar­la in un’epidemia di colera a Napoli è vergognoso e irresponsa­bile perché si getta fango sulla profession­e dei giornalist­i e sulla città».

Secondo Gaeta «chi ha scelto certi titoli ha scelto di abdicare alla funzione di pubblico servizio del giornalism­o, per favorire il sensaziona­lismo che allarma e fomenta le paure delle persone».

«A Napoli non c’è alcuna emergenza colera e la situazione è stata gestita al meglio nelle strutture sanitarie che hanno preso in carica le due persone malate: il San Giovanni di Dio di Frattamagg­iore, il Santobono e il Cutugno», aggiunge il consiglier­e regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della Commission­e sanità. «Al di là delle speculazio­ni giornalist­iche, c’è una situazione sotto controllo che non crea alcun pericolo perché tutte le persone che in qualche modo sono entrate in contatto con la donna e il bambino sono state controllat­e e sottoposte alle cure del caso per scongiurar­e ogni possibilit­à di contagio».

L’assessore Gaeta «Alcuni giornali hanno titolato la notizia come se qui fosse scoppiata un’epidemia. Gravissimo»

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Sportello Difendi la Città Flavia Sorrentino

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