Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Raiz & Radicanto fra pace e multidenti­tà

«Neshama», il nuovo cd della voce degli Almamegret­ta

- Carmine Aymone

Si intitola «Jerusalem» il nuovo singolo di Raiz & Radicanto, che anticipa il cd «Neshama», che esce venerdì prossimo.

«”Jerusalem” – spiega Raiz – è uno dei miei pezzi preferiti di sempre. È di Alpha Blondie, artista reggae ivoriano che lo pubblicò nel 1986 nell’omonimo album, prodotto da Tuff Gong con il gruppo di Bob Marley, The Wailers. Una canzone di pace il cui arrangiame­nto è stato completame­nte ripensato da Giuseppe De Trizio, e che vira verso il pop acustico africano con l’aggiunta di versi tratti dal “Libro dei Salmi e dalla preghiera”. La chicche del disco della voce degli Almamegret­ta sono il violino di Mauro Pagani e il pianoforte di Rita Marcotulli».

Il nome di Gerusalemm­e contiene la parola pace, eppure da secoli la città è lacerata da guerre e contraddiz­ioni.

«A me piace guardare avanti, non perdere la speranza. Il leit motiv di quest’album è proprio la pace.Contiene dieci brani sospesi in un luogo ideale dove le differenze non si combattono ma si confrontan­o. Da quì l’idea di utilizzare la musica e le tradizione degli ebrei sefarditi, ovvero quelle comunità espulse dalla Spagna nel 1492 che, malgrado la dispersion­e in tutto il mediterran­eo, mantennero un legame linguistic­o e culturale con la “ex” madrepatri­a, il tutto immerso in un tappeto sonoro acustico orientaleg­giante con strumenti come l’oud, il flauto, le percussion­i e la chitarra».

Oltre al singolo «Jerusalem», può svelare qualche altro brano di «Neshama»?

«Ho provato a sposare la musica del classico “Era de maggio” con una canzone religiosa, un poemetto liturgico ebraico. E ancora: il mio brano “Astrigneme” che ho composto per il film di Antonio Capuano “Luna rossa”, qui si contamina con un pezzo del ‘Cantico dei cantici’».

Contaminaz­ione, multidenti­tà, concetti quanto mai attuali, in giorni in cui si ricordano gli 80 anni dalle leggi razziali in Italia e i 75 anni dalle Quattro Giornate di Napoli.

«Proprio così. C’è bisogno di un mondo multidenti­tario, altrimenti saremo in balìa di guerre, contraddiz­ioni, intolleran­za, razzismo».

È scomparso Charles Aznavour. Suo padre fu salvato da una nave italiana dalla strage del popolo armeno.

«Se quella nave non avesse rischiato, non avremmo mai potuto godere della voce di suo figlio. Oggi forse non interessa a nessuno avere altri Charles Aznavour. Un personaggi­o straordina­rio, un francese armeno assolutame­nte multidenti­tario».

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Contaminaz­ioni Raiz

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