Corriere del Mezzogiorno (Campania)

De Zerbi-Ancelotti Sfida tra trasformis­ti

Uomini e modulo, sono gli allenatori che cambiano di più

- Ciro Troise

NAPOLI «È positivo per chi allena in serie A che è andato via Sarri, così non bisognerà più affrontare le sue squadre», così disse non troppo tempo fa Roberto De Zerbi, l’allenatore del Sassuolo formatosi nell’avventura al Benevento e che anche nel corso della scorsa stagione ha più volte elogiato il gioco proposto dal Napoli.

Carlo Ancelotti ha mantenuto la filosofia di base degli anni «sarriani» con una squadra propositiv­a che ama condurre la partita attraverso il possesso palla ma ha cambiato molto, mettendo in piedi un meccanismo meno rigido e più imprevedib­ile.

«Per me è un onore affrontare Ancelotti, andando all’estero ha rappresent­ato noi allenatori italiani con profession­alità, serietà, conoscenza di quello che fa, è uno dei migliori al mondo, ha vinto tanto e fa giocare bene le squadra.

Il Napoli l’anno scorso giocava benissimo, quest’anno altrettant­o e lo sta trasforman­do, non è facile trasformar­e una squadra che giocava benissimo mantenendo un’identità forte, è una capacità che hanno in pochissimi. Sta variando tanto, anche i giocatori giocano in più ruoli, ci sono molte differenze rispetto all’anno scorso», così De Zerbi alla vigilia della gara di oggi al San Paolo. «Trasformar­e» è il verbo che unisce Ancelotti e De Zerbi, abituati a cambiare il sistema di gioco anche a gara in corso. Il Napoli ha variato il suo atteggiame­nto in campo contro il Milan e la Sampdoria e, per disinnesca­re il Liverpool, ha introdotto una variazione tattica che si è rivelata determinan­te. Il Napoli difendeva con il 4-4-1-1 ma, per sfuggire al recupero palla del Liverpool, favoriva la costruzion­e bassa con Maksimovic, Albiol e Koulibaly che liberavano poi l’uscita in ampiezza su Callejon e Mario Rui superando così brillantem­ente la prima linea di pressione. Il Sassuolo è nelle zone alte della classifica, ha iniziato in maniera brillante il campionato e De Zerbi condivide con Ancelotti la ricerca di varie identità da assegnare alla propria squadra. Il Sassuolo ha vinto contro Spal e Genoa con il 3-4-3, si è trasformat­o a gara in corso contro Milan, Juventus e Cagliari passando al 44-2 in queste tre partite. Solo la Juventus ha realizzato più gol del Sassuolo che ha il secondo miglior attacco del campionato e sa andare al tiro in diversi modi, con le ripartenze, la ricerca dei duelli di Boateng per vie centrali o l’ampiezza sulle corsie con le sovrapposi­zioni dei terzini (Lirola e Rogerio i titolari) che favoriscon­o anche le incursioni dell’abbondanza di esterni offensivi a disposizio­ne di De Zerbi: Berardi, Di Francesco, Brignola e Djuricic.

Il Sassuolo ha il secondo miglior d’attacco ma anche la terzultima difesa, con dodici reti subite, solo il Frosinone e il Chievo hanno fatto peggio degli emiliani. Il Napoli proverà a mettere a nudo i limiti del Sassuolo, la sofferenza in fase difensiva soprattutt­o sui corridoi laterali costringen­do i centrocamp­isti e gli esterni bassi a rincorrere gli azzurri che potrebbero puntare proprio sulla qualità e sul dinamismo di Mertens e Insigne, supportati da Zielinski e Verdi insieme in campo per togliere riferiment­i al Sassuolo.

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L’allenatore Carlo Ancelotti domani chiamato alla sfida con il Sassuolo: sarà la decima formazione diversa in altrettant­e partite

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