Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Rimpasto, consultazioni flop: chiesti a Dema 5 posti in giunta ma il sindaco vuole cambiarne 2
Assessorati a rischio per Sardu e D’Ambrosio, intoccabili Panini e Piscopo L’ex pm: con me solo chi ha coraggio. I problemi tutti risolti per fine anno
NAPOLI Le «consultazioni» con i gruppi politici che formano la maggioranza che sostiene de Magistris non sono andate come il sindaco sperava. La stretta di mano finale non deve infatti trarre in inganno: Agorà, Riformisti democratici, Verdi, Sinistra in Comune e Sfasteriati hanno chiesto «il conto» al primo cittadino, cioè un posto in giunta a testa, quindi cinque in tutto. «Troppi», per de Magistris. «Impossibile», a suo avviso.
Perché se è vero che per il sindaco gli assessori intoccabili sono solo Panini, Piscopo, Clemente, Borriello e Palmieri, difficilmente potrebbe avventurarsi a cambiare quasi mezza giunta: sarebbe come ricominciare gran parte del lavoro da zero. Ecco perché, a conti fatti, si può ritenere che gli incontri con i partiti che sostengono il sindaco arancione al Comune di Napoli siano andati male.
Partiamo da Sinistra Italiana. Rivendica un posto in giunta in quanto Ciro Borriello, che era il «loro» assessore, nel frattempo è passato con Dema. Ma per il sindaco, avendo la Sinistra già espresso il nome del presidente del Consiglio comunale, Sandro Fucito, la partita per la giunta è chiusa. Chiede un nuovo nome anche Gabriele Mundo dei Riformisti democratici, che pure l’assessore l’aveva indicato: Alessandra Sardu, infatti, era entrata in giunta in quota Riformisti. Ma pure lei, nel frattempo, è passata con Dema. Ecco perché Mundo ritiene che o lui o una figura indicata da lui debba diventare assessore. Poi ci sono i Verdi. E qui pare che sia direttamente Stefano Buono, il capogruppo, a volere l’eventuale spazio in giunta se Maria D’Ambrosio dovesse essere sostituita. Ma c’è anche Marco Gaudini, consigliere comunale vicino all’attivissimo Francesco Borrelli (di cui in tanti ipotizzano una prossima candidatura a sindaco di Napoli), che al sindaco non dispiacerebbe. Infine, a Sfasteriati e Agorà de Magistris avrebbe proposto solo deleghe per alcuni consiglieri ricevendo un «no, grazie» che rischia di far vacillare il sostegno alla maggioranza. Peraltro, il consigliere con le deleghe non è previsto dallo statuto comunale. Insomma, tutto è fermo. Per ora.
De Magistris sembrerebbe orientato a sostituire solo le ultime due new entry, cioè Sardu e D’Ambrosio. Vorrebbe però che sia Mundo che i Verdi indicassero «personalità della società civile». E siamo alle solite con l’inevitabile impasse. Tanto che le previste consultazioni con gli assessori comunali per il rimpasto, ancora non ci son ostate. Tutto fermo invece sul versante del possibile nuovo vicesindaco: il discorso potrebbe essere rinviato alla vigilia delle Regionali.
In ogni caso, in un post su Facebook de Magistris fa capire, al di là dei trionfalismi — che al momento davvero non si giustificano — che le cose, così come stanno andando, non gli piacciono. Forse proprio nella sua squadra di governo. «Noi arruoliamo oggi ed anche domani solo lottatrici e lottatori. Chi trova più comodo, soprattutto per difendere il proprio interesse personale, interpretare il diritto in modo conformista e non costituzionalmente orientato, è pregato di desistere», sono le parole che il sindaco utilizza aggiungendo — in maniera velleitaria — che «in questo autunno che ci porterà fuori dal tunnel verso la luce, in tante situazioni difficili che alcuni danno per perse e che io considero invece da vincere, non vogliamo accanto esseri umani invertebrati, senza spina dorsale, senza schiena dritta, senza coraggio, senza amore per questa città e per il suo popolo». Ed ancora: «Non vogliamo costringere nessuno a seguirci nelle nostre lotte, ma nemmeno essere incatenati da nessuno». Eppoi, urbi et orbi, l’annuncio «ai napoletani»: «Comunico — scrive — che stiamo facendo un lavoro enorme ed assai proficuo che condurrà a risultati molto concreti, entro la fine di quest’anno, di messa in sicurezza del bilancio del Comune e miglioramento dei servizi»; e che «l’azione che abbiamo messo in campo, con tutti quelli che con competenza, forza e coraggio ci sostengono da molti anni, è finalizzata a raggiungere risultati assai concreti ed anche a distruggere le forze del male, della pavidità, della viltà, del pilatesco nonsipuotismo, che cercano di impedire il raggiungimento dell’interesse pubblico e del bene comune nella nostra città». Ma quando parla di nonsipuotismo, a chi si riferisce se non ai suoi assessori?
Chi resta
Sicuri di restare oltre Panini e Piscopo anche Clemente, Borriello e Palmieri Ma difficilmente si deciderà di cambiare mezza giunta