Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Eduardo giovane e in italiano Firenze chiama Napoli al Nuovo

Si apre stasera la stagione della sala di Montecalva­rio. In scena fino a domenica uno spettacolo originale fatto di quattro brevi pièce dirette da Gianfelice Imparato Interpreti i ragazzi della Scuola della Pergola del Teatro Nazionale di Toscana

- Stefano de Stefano

Firenze chiama, Napoli risponde. Nel segno del teatro e del suo drammaturg­o più illustre. «Eduardo per i nuovi», il progetto-spettacolo che apre stasera alle 21 la stagione del Nuovo a Montecalva­rio (repliche fino a domenica) nasce infatti in riva all’Arno, ma sotto la regia partenopea di Gianfelice Imparato, erede attuale del grande maestro nella Compagnia di Luca De Filippo.

«Sono stato contattato – spiega l’attore stabiese – da Pier Paolo Pacini, direttore della Scuola del Teatro nazionale di Toscana, per fare da regista alla compagnia i Nuovi composta da nove attori freschi diplomati della Scuola della Pergola, che ha affidato loro anche la gestione dell’antico teatro Niccolini. Volevano che li guidassi in un percorso verso la comicità d’autore, drammaturg­ica come ormai non se ne vede più in giro, e la scelta non poteva che cadere sulle opere giovanili di Eduardo».

In scena andranno quattro atti brevi: «Pericolosa­mente», «I morti non fanno paura», «Amicizia» e la prima parte di «Uomo e galantuomo». «La scelta – continua Imparato – è caduta su questi quattro testi e il primo problema ovviamente è stato quello della lingua, vista la provenienz­a da tante regioni diverse dei componenti del cast. E alla fine piuttosto che far masticare loro un napoletano scalcagnat­o e poco credibile, abbiamo deciso di adattare il tutto in italiano, già presente in parte nella scrittura di Eduardo, o da me tradotto seguendo soprattutt­o il piano ritmico e sonoro della battuta». E il risultato? «Molto interessan­te – aggiunge Pier Paolo Pacini – perché se è vero che si è perso qualcosa nella melodica rotondità della lingua partenopea, è vero anche che è stato evidenziat­o ancor di più quel rapporto fra cinismo e comicità così forte in Eduardo, che qui sembra essere ancor più vicino ai grandi del passato a partire dallo Shakespear­e del “Titus”». «L’unica libertà che ci siamo concessi – puntualizz­a poi ancora Imparato – sta nell’aver sostituito nelle prove di teatro nel teatro di “Uomo e galantuomo” la “Mala nova!” di Libero Bovio con “La Morsa” di Pirandello, senza perdere però l’efficacia dei lazzi eduardiani». Alcuni dei quali sono stati presentati ieri sullo schermo del salone della Fondazione De Filippo che ha aperto le sue porte alla presentazi­one dello spettacolo di Imparato. «Vi mostro – ha detto il direttore Francesco Somma – un breve filma- to tratto da “Tre cazune furtunate” di Scarpetta, in cui Eduardo legge la lettera del fratello ai suoi amici “scopatori”, dando vita a un repertorio di esilaranti improvvisa­zioni e doppi sensi, una vera lezione di teatro, come la definiva lo stesso Luca». Ovvero quel ragazzino alle prime armi, apparso nel video al fianco del padre e di un gruppo di altri grandissim­i attori della tradizione vesuviana: Ugo D’Alessio, Enzo Cannavale e Pietro De Vico.

 ??  ?? In mezzo ai giovani Gianfelice Imparato con la compagnia I Nuovi, composta da attori freschi diplomati della Scuola della Pergola di Firenze«Letture»
In mezzo ai giovani Gianfelice Imparato con la compagnia I Nuovi, composta da attori freschi diplomati della Scuola della Pergola di Firenze«Letture»
 ??  ?? «Gente nel peccato» è il titolo del nuovo appuntamen­to delle «Letture in musica» realizzate da Massimo Andrei (nella foto) per il Maggio della Musica e dedicate a personaggi, storie e abitudini della Napoli di un tempo. L’attore, sempre in compagnia della musicista Eduarda Iscaro, narrerà con ironia di pagine licenziose, come quella delle due «signorine» che tentarono l’espatrio per aprire una succursale di un bordello di Addis Abeba. Appuntamen­to alle 18.45 al Sancarlucc­io.
«Gente nel peccato» è il titolo del nuovo appuntamen­to delle «Letture in musica» realizzate da Massimo Andrei (nella foto) per il Maggio della Musica e dedicate a personaggi, storie e abitudini della Napoli di un tempo. L’attore, sempre in compagnia della musicista Eduarda Iscaro, narrerà con ironia di pagine licenziose, come quella delle due «signorine» che tentarono l’espatrio per aprire una succursale di un bordello di Addis Abeba. Appuntamen­to alle 18.45 al Sancarlucc­io.

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