Corriere del Mezzogiorno (Campania)
VALERIA GOLINO SECONDA REGIA, È «EUFORIA»
Il 25 nelle sale il film dell’artista napoletana e «Achille Tarallo» di Antonio Capuano Al cinema anche la prima pellicola di Mimmo Esposito, «La fujtina sbagliata» e «Il nome che mi hai sempre dato» di Giuseppe Alessio Nuzzo, con Mariano Rigillo
Èpronto per le sale (uscirà il 25) il film «Euforia», diretto da Valeria Golino, alla seconda regia dopo lo struggente «Miele» del 2013. Il film narra di due fratelli: Ettore (Valerio Mastandrea), un tranquillo e riservato insegnante in una scuola di Nepi, piccola cittadina di provincia, dove è nato, e Matteo (Riccardo Scamarcio), ricco imprenditore di successo, omosessuale deciso e sicuro di sé, amante della bella vita e del lusso, con un super attico a Roma in via del Corso. Quando Matteo scopre che Ettore è gravemente ammalato si avvicina a lui, gli sta accanto, lo riscopre e prova a rendere più dolce gli ultimi giorni della sua vita. Un film intimo e sussurrato, mai doloroso, che non scade mai nel pietismo che, come «Miele», affronta ancora una volta il tema della morte. Nel cast Isabella Ferrari, Valentina Cervi, Jasmine Trinca e Francesco Borghese.
Nello stesso giorno anche Antonio Capuano proporrà il suo ultimo film, «Achille Tarallo», interpretato da Biagio Izzo nei panni di Tarallo, autista dell’Anm, marito e padre di tre figli, un povero diavolo che sogna di diventare famoso come Fred Bongusto. Quando si esibisce, assieme a Cafè (Toni Tammaro), nei matrimoni, ama proporre il suo repertorio definito «Tamarro italiano», composto da classici della canzone napoletana che ha tradotto in italiano, convinto che il dialetto abbia rovinato la sua città natale. Ma Cupido scocca le sue frecce e l’incontro con una bielorussa gli cambierà la vita. Nel cast Ascanio Celestini nei panni del sedicente impresario Pennabic.
È invece già in sala, da alcuni giorni «La fujutina sbagliata», diretta da Mimmo Esposito e prodotto da Alessandro e Andrea Cannavale. Per l’esordio sul grande schermo il regista napoletano (già noto come attore), punta su Annandrea Vitrano e Claudio Casisa, cabarettisti siciliani noti al pubblico del web come «I soldi spicci». La trama: Anna e Claudio, studenti siciliani fuorisede, fidanzati da una vita. Lei, decisa e risoluta, lui indeciso e immaturo. In perenne rotta di collisione, i due sono sul punto di lasciarsi ma, quando rientrano a casa, scoprono che le loro famiglie, non solo hanno già organizzato il loro matrimonio, ma hanno anche stipulato un patto commerciale. I Casisa produrranno la ricotta, i Vitrano i cannoli e insieme introdurranno sul mercato «il cannolo dell’amore» con Anna e Claudio come testimonial. Riusciranno i nostri eroi a trovare un escamotage per cavarsi dagli impicci ed evitare di dover pronunciare il fatidico «si» sull’altare?
Intimo e commovente, infine, «Il nome che mi hai sempre dato», corto di Giuseppe Alessio Nuzzo, interpretato da Mariano Rigillo, nei panni di un anziano vedovo che, sul lungomare di Gaeta, si strugge nel ricordo della moglie. Un corto senza dialoghi, girato in due versioni, in quella classica orizzontale e un’altra in «verticale», che si nutre della voce fuori campo del protagonista.