Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Mensa negata a Lodi, scontro in consiglio regionale
Il Pd presenta un ordine del giorno contro le discriminazioni. I 5 Stelle: ipocrita e fuori luogo
NAPOLI L’esclusione dei bimbi di famiglie immigrate dalla mensa scolastica dell’asilo di Lodi ha provocato fratture politiche, nell’alleanza tra Lega e 5 stelle, non soltanto nel Comune lombardo, tanto che i riverberi della polemica sono giunti ora persino in Campania.
La consigliera regionale del Pd, Bruna Fiola, attacca a testa bassa: «L’ipocrisia del gruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale della Campania ci ha impedito di esprimere la nostra solidarietà ai bambini di Lodi». Ma andiamo ai fatti. L’esponente del Pd aveva presentato un ordine del giorno contro la discriminazione provocata dalla delibera sulla refezione scolastica del comune di Lodi che discrimina i figli degli immigrati. «L’obiettivo — spiega Fiola — sarebbe stato quello di impegnare le istituzioni campane a sollecitare un’azione di governo contro un atto ingiusto, discriminatorio e disumano. Sono costretta ad usare il condizionale perché l’ordine del giorno, sottoscritto da tutti i capigruppo, non è stato firmato dall’esponente 5S Gennaro Saiello, per questo non è stato possibile discuterlo oggi in aula. È strano che le parole dei due più importanti volti del movimento, quelle di Di Maio e quelle di Fico, contrastino in maniera imbarazzante con le scelte del gruppo dei 5 Stelle campano. Quelle stesse parole al momento sono rimaste lettera morta, inascoltate dal sindaco di Lodi, ma anche dall’alleato leghista al governo con il M5S, che perpetuerà la sua azione discriminatoria verso i bambini».
I grillini campani replicano duramente alla contestazione della rappresentante del Pd, ma preferiscono giudicare l’iniziativa come inutile e ipocrita piuttosto che spiegare i motivi della loro diserzione.
«È assolutamente fuori luogo e ipocrita — accusa il capogruppo regionale Gennario Saiello — il contenuto dell’ordine del giorno della consigliera Fiola, che avrebbe voluto impegnare il consiglio regionale a sollecitare il Governo su una vicenda sulla quale c’è già stata una presa di posizione forte da parte del presidente
del Consiglio Conte, del vicepresidente Di Maio e del presidente della Camera Fico. L’esponente della maggioranza, che vanta un numero di assenze da guinness in commissione Trasparenza, voleva convincerci che con il suo pezzo di carta avrebbe risolto la questione della refezione scolastica di Lodi. Il vero intento, smascherato dalle accuse nei confronti del gruppo M5S, era piuttosto quello di provare ad alzare un polverone — conclude — per nascondere le gravi colpe dei suoi colleghi di partito e di maggioranza, che per la seconda volta in due giorni e per la sesta in pochi mesi, hanno fatto saltare le sedute del consiglio regionale per mancanza di numero legale».