Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Lezzi: chi assume gli under 45 non paga contributi per 3 anni
Il ministro per il Mezzogiorno: «Stretta sui fondi Ue»
Stretta sui fondi europei, ma anche decontribuzione per i nuovi assunti fino a 45 anni. Sono alcune novità emerse durante il nuovo incontro del ministro per il Sud Barbara Lezzi con i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Usae. Al tavolo, si legge in una nota, il ministro ha riferito le difficoltà riscontrate nelle varie regioni del Mezzogiorno nell’utilizzo dei fondi europei per progetti infrastrutturali. Nel «decreto emergenze» (in cui tra le altre cose c’è il discusso condono per Ischia) è stata istituita una cabina di regia sulle infrastrutture, attraverso la quale, con particolare riferimento alle regioni del Sud, si punterà a superare la frammentarietà degli interventi, riscontrata anche nell’ambito dei «Patti per il Sud». Difficoltà amministrativa da un lato, ma anche eccessivo carico burocratico nelle procedure di avvio dei progetti, sul quale è imminente un intervento del governo sulla semplificazione. «Agiremo sulla semplificazione anche nell’istituzione delle Zone economiche speciali (Zes) — ha ribadito il ministro Lezzi — già avviate in Puglia e in Campania e che entro l’anno partiranno nelle altre regioni del Sud. Inoltre sono confermate le misure a sostegno delle imprese e dell’occupazione, come la decontribuzione triennale al 100 per cento per i nuovi assunti, con un innalzamento dell’età degli stessi oltre gli attuali 29, fino a 45 anni». E termina: «Attendiamo proposte concrete dalle organizzazioni sindacali a partire dal prossimo incontro del 23 ottobre, quando al tavolo del partenariato sociale insieme regioni, associazioni datoriali e università e centri di ricerca, coordineremo le richieste in vista dell’avvio della discussione in ambito europeo sulla programmazione dei Fondi per lo sviluppo e la coesione 2021/2027».
L’altro ieri la ministra Lezzi avrebbe dovuto partecipare ad Arzano ad un incontro con gli imprenditori napoletani. Saltato. Come d’altronde sono saltati gli ultimi due tavoli con la Regione Campania proprio sulla spesa dei fondi europei. Passano poche ore dalla nota di Barbara Lezzi che il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, fa sapere che «con una spesa pubblica di 313.946.254,22 di euro, il Psr (il piano di sviluppo rurale) Campania ha superato, con largo anticipo rispetto alla scadenza del 31 dicembre, il target di spesa 2018 fissato dall’Unione Europea per evitare il disimpegno automatico delle risorse ed è già al lavoro per l’obiettivo del 2019. È la prima volta che il Psr Campania raggiunge il target tre mesi prima della scadenza.
«La Campania — spiega il governatore — si conferma tra le regioni italiane virtuose nell’utilizzo dei fondi europei destinati all’agricoltura. Con le risorse immesse nell’agricoltura, abbiamo favorito e puntiamo a favorire il ricambio generazionale nelle imprese, una maggiore innovazione di prodotto e processo, una più marcata cooperazione tra gli operatori e l’adozione di regimi di qualità. Insomma, è proprio grazie al Psr se la nostra agricoltura sta diventando più moderna e competitiva, in grado di generare sviluppo ed occupazione per i territori dell’intera regione».
Il Programma è stato approvato solo nel dicembre 2015 ed è stato possibile emanare i primi bandi solo nella primavera 2016, con circa due anni di ritardo.
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Per le imprese Semplificheremo anche l’istituzione delle Zone economiche speciali