Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Lega- 5 Stelle ora litigano anche sulle polizze eque
NAPOLI Nel taglia e scuci della manovra, tra rimpalli, manine, incappa anche una norma molto attesa soprattutto nel Mezzogiorno e in Campania: la Rc auto equa. Inserita nel decreto semplificazioni con un «blitz del popolo», così l’hanno definito, dal Movimento 5 Stelle. Se il condono non va giù ai grillini, gli sconti assicurativi non piacciono alla Lega. Questa volta è il viceministro all’Economia, il leghista Massimo Garavaglia, a sganciare una bomba: «Una norma mai vista, né condivisa. Quindi, il problema non esiste».
Cosa allarma Nord e Lega? Due punti dell’emendamento: «Per realizzare una Rc auto equa, con canoni differenziati rispetto al territorio si eliminano i vincoli di trasferimento della polizza da un assicuratore a un altro». Difficile da decifrare. E le dichiarazioni del leader M5S, secondo il quale «le assicurazioni Rc auto saranno eque finalmente, perché in alcuni posti si pagava davvero troppo». Sono bastate queste ultime parole perché tra gli addetti ai lavori, dai consumatori alle compagnie assicurative, iniziassero a circolare ipotesi varie. La più estrema, e più foriera di allarmi, è stata quella della «tariffa unica». Qualcuno, tra gli assicuratori, ha addirittura abbozzato una simulazione: a Napoli, per esempio, la Rc auto potrebbe scendere di più del 65 per cento, mentre a Trento e Bolzano (dove peraltro si vota domenica prossima) salirebbero rispettivamente del 25 e del 40 per cento. A Milano e Torino invece potrebbero scendere del 5 per cento.
«Non è così e Garavaglia sbaglia a seguire questa narrazione». Sergio Puglia è il senatore grillino che ha proposto con Di Maio, dalla scorsa legislatura, la Rc auto equa, cui ha dedicato anche un portale. «Basta leggere la norma — spiega Puglia —, si tratta di uno sconto a tutti gli italiani e un supersconto per 13 città settentrionali e 15 meridionali». Ma il punto è proprio questo, Garavaglia dice di non conoscere la norma, che non è stata condivisa: «Io non ero a quel tavolo, ma lo trovo impossibile. Probabilmente il giorno della discussione lui non ci fosse, ma i suoi colleghi sì. Tra l’altro la Lega nella scorsa legislatura ha sempre votato tutti i nostri emendamenti alla proposta, quindi conoscono bene la materia». Allora cosa è successo? Una vendetta per la storia della «manina»? Del condono fiscale? «Credo piuttosto che Garavaglia sia caduto, leggendo le ipotesi fatte da qualche compagnia assicurativa, nel tranello, nella narrazione di chi vuole far credere che ci saranno rincari al Nord e chi vuole sempre far dividere Nord e Sud. Se il sistema assicurativo fa di questi giochetti vuol dire che allora dobbiamo mandare gli ispettori.
Il calcolo dei premi si deve fare su basi oggettive. Se non è così e si gioca a compensare non ci stiamo. Significa che bisogna ripensare il sistema e creare una compagnia assicurativa pubblica. È il prossimo passo». E termina: «La Lega ha tutto l’interesse a far passare questa norma perché è dei cittadini contro i poteri forti. Bisogna capire da che parte stare».