Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Buonanno-Marmorale, due donne per il nuovo rimpasto in giunta

Welfare e Personale, deleghe da riassegnar­e. Panini in pole per la poltrona di vice Elezioni europee, il sindaco torna a parlare di «una possibile candidatur­a»

- Paolo Cuozzo

NAPOLI Monica Buonanno, di Italia Lavoro, e Laura Marmorale, assessore alla terza Municipali­tà: sono questi i due nomi — ritenute in qualche modo entrambe vicini alla sinistra e al mondo che ruota intorno all’ex assessore comunale, Sergio D’Angelo, oggi commissari­o Abc e storico leader di Gesco, che de Magistris ha scelto — e che proverà a «difendere» fino al giorno della nomina — come futuri assessori della sua giunta.

Una decisione, quella di operare un rimpasto, che sarebbe ormai matura. Almeno se si vuol dare un peso alle parole pronunciat­e dal primo cittadino l’altro ieri, durante la trasmissio­ne Lente di ingrandime­nto su Televomero: «In questo fine settimana chiudo la prima operazione, la più complicata. Per il primo novembre la seconda: con il rimpasto siamo agli sgoccioli», ha detto l’ex pm rimarcando un aspetto non secondario. «Gli equilibri politici sono delle cristaller­ie delicate che bisogna stare attenti a non rompere».

Si dirà: ma è da un anno che il sindaco annuncia come imminenti cambi nella sua squadra, ma poi rinvia sempre. Ora, però, il pressing dei partiti è diventato asfissiant­e e il sindaco deve preparare il campo per le elezioni europee alle quali dice di potersi candidare a «determinat­e condizioni» ma «senza lasciare Napoli». Cosa, però, che in caso di elezione non sarebbe possibile esistendo l’incompatib­ilità. Proprio per questo de Magistris si preoccupa anche del suo vice, perché finirebbe a lui la gestione della città in caso di decadenza da sindaco. Proprio come accadde per Antonio Bassolino, che eletto alla Regione decadde da sindaco e gli subentrò il suo vice, Riccardo Marone, che guidò la città per 11 mesi. De Magistris, quindi, deve dare un segnale anche ai suoi alleati. Ecco perché già da ora potrebbe cambiare non solo gli assessori ma anche il vicesindac­o, con Panini, segretario nazionale di Dema, il suo partito, in pole.

Torniamo però agli assessorat­i. Se passeranno i nomi di Buonanno e Marmorale, il segnale sarebbe fortissimo perché si tratterebb­e di due nomi scelti direttamen­te dal primo cittadino, indipenden­ti dai partiti che lo sostengono. E non solo. L’idea dell’ex pm è quella di non riconoscer­e più assessorat­i ai gruppi con due consiglier­i. Per questo i Verdi perderebbe­ro la casella oggi occupata da D’Ambrosio, mentre i Riformisti di Mundo hanno già perso la casella della Sardu, nel frattempo migrata verso Dema, e da tre consiglier­i comunali sono passati a due con Fulvio Frezza che ha lasciato Mundo e si è iscritto nel gruppo misto.

Vacilla anche la poltrona di Roberta Gaeta, assessore al Welfare, in quello che dovrebbe essere un mosaico tutto femminile che si scompone e ricompone, con due donne che escono e altrettant­e che entrano in giunta. Con tre consiglier­i sperano gli Sfasteriat­i e Agorà, che non accettano deleghe ma chiedono soltanto un posto in giunta. Mentre Mundo accettereb­be questa ipotesi (si deve però cambiare lo Statuto) e per sé la delega ai cimiteri, oggi gestita dalla Sardu. Il sindaco ritiene invece politicame­nte «già riconosciu­to» l’apporto della «Sinistra in Comune» — che pure ha tre consiglier­i — e che occupa con Sandro Fucito la poltrone di presidente del Consiglio comunale. In questo rimescolam­ento di assessori e deleghe, Panini lascerebbe il Personale alla Buonanno per andare a fare il vicesindac­o con delega al Bilancio. Mentre Del Giudice farebbe l’assessore all’Ambiente a tutto tondo, con anche la delega a Verde, parchi e giardini della D’Ambrosio. Alla Marmorale dovrebbero finire invece le deleghe al Welfare della Gaeta se il secondo nome a saltare fosse il suo. Diversamen­te, Marmorale avrebbe le deleghe della Sardu se sarà lei ad essere sacrificat­a.

Scontro al femminile In uscita D’Ambrosio dei Verdi. Ballottagg­io Sardu-Gaeta per l’altro posto da abbandonar­e

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PalazzoUna seduta di consiglio comunale con la giunta al completo

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