Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Lucano: «Accetto l’invito a Napoli di de Magistris» E lui: è un uomo di lotta
Il colloquio in una trasmissione radiofonica
NAPOLI Non vi eleggerà dimora, ma a Napoli, a quanto pare, Mimmo Lucano verrà. Non foss’altro per salutare e ringraziare di persona «l’amico de Magistris». Il sindaco di Riace annuncia infatti che non farà «un passo indietro» e rivela: «Accetto con il cuore l’invito del sindaco de Magistris» di recarsi in questi giorni a Napoli. Mimmo Lucano interviene dai microfono di Radio Crc. In collegamento anche il primo cittadino di Napoli.
Fitto e caloroso lo scambio di battute tra i due: «De Magistris — ha aggiunto Lucano — è uno dei sindaci che ammiro di più e che conosce bene la nostra terra. Mi trovo in una condizione che non avrei mai immaginato, ma non faccio un passo indietro. Oltre a dimostrare la mia innocenza personale, credo che questa vicenda, in un momento storico particolare, possa dare un contributo ad un’idea di politica che va in direzione opposta rispetto a ciò che sta accadendo in questo Paese».
«Le porte di Napoli per lui saranno sempre aperte, può venire quando vuole» e «organizzeremo qualcosa di significativo per accoglierlo, perché non deve calare l’attenzione sulla vergogna che si è messa in campo contro il modello Riace», ha replicato de Magistris. «So che non si sposterà tanto lontano dalla sua terra, ma ho ritenuto importante invitarlo».
Il sindaco di Napoli precisa poi che parlando di Riace non si riferisce al «modello amministrativo, ma a quello umano, dell’integrazione e dell’accoglienza, di un borgo calabrese che era desertificato e oggi è vivo grazie a Mimmo e a tutti quelli che hanno lavorato con lui». Per de Magistris, Lucano è un’esperienza di lotta contro la criminalità organizzata, quindi «se si caccia Mimmo da Riace vince anche la ’ndrangheta». Ribadisce la fiducia nella magistratura, che «deve fare il suo lavoro», ma critica «l’accanimento politico e istituzionale, da parte delle forze di governo, nei confronti di quest’uomo. Se ci fosse la stessa energia nella lotta alla criminalità organizzata — ragiona — ci sarebbe il plauso della stragrande maggioranza dei calabresi onesti, che hanno visto cacciare da quella terra la gente per bene e lasciare indisturbati i mafiosi».