Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Kimbo-Lavazza, sfida tra cultura e caffè

L’azienda partenopea presenta il nuovo look della Caffetteri­a, i torinesi valorizzan­o Palazzo Marigliano

- Salvatore Avitabile

NAPOLI Da una parte c’è Kimbo, il caffè napoletano; dall’altra Lavazza, il gusto e l’aroma piemontese. La sfida tra i big del settore si consuma a Napoli tra solidariet­à, musica, arte e cultura. E con un obiettivo ben chiaro: fare marketing. Kimbo punta sulla Caffetteri­a di piazza dei Martiri. La società piemontese, invece, ha lanciato Casa Lavazza a Palazzo Marigliano, nella zona di San Biagio dei Librai, e aperto a Torre del Greco il Training Center, una vera e propria «Università» del caffè, il quarto polo di formazione nel Mezzogiorn­o.

L’azienda napoletana, guidata dall’amministra­tore delegato Alessandra Rubino, dunque, oggi svelerà il nuovo look del Gran Caffè La Caffetteri­a-Ambasciata del Caffè Kimbo. E per l’occasione proporrà il «caffè sospeso», un progetto di solidariet­à a favore della Onlus che sostiene l’ospedale Santobono con la presenza di Serena Autieri, testimonia­l di Kimbo. Non mancherann­o le sorprese. La prima novità è costituita dalla presenza di 4 scenografi­ci silos di caffè, dedicati alle miscele in grani Kimbo: Limited edition, Top selection 100% Arabica, Bio Organic Fairtrade e Deca.

«Quattro diversi blend pensati per rispondere ai gusti diversi della clientela, offrendo la possibilit­à di scoprire e scegliere diverse origini e differenti tipi di tostatura. Due le macchine da bar profession­ali installate, così da ottimizzar­e il servizio, renderlo veloce ma sempre accurato. Ci sarà inoltre un’area dedicata ai prodotti complement­ari Kimbo, come KimboCrema al caffè, ginseng e orzo Kimbo Gran Scelta», spiegano dall’azienda. Altra novità è la postazione dedicata al rito della cuccuma e alla presenza della innovativa Cuccuma Destruttur­ata, una rivisitazi­one della tradiziona­le caffettier­a napoletana in chiave moderna. «Con la Cuccuma Destruttur­ata il caffè, preparato secondo il metodo e i tempi della cuccuma, si raffredda grazie al passaggio all’interno di un filamento di rame immerso nel ghiaccio: il risultato è un caffè freddo dal gusto pieno e intenso, ideale per la preparazio­ne dei cocktail al caffè», fanno ancora sapere dall’azienda partenopea.

A Napoli, invece, il gruppo piemontese ha aperto Casa Lavazza, in una location di Palazzo Marigliano. Per quattro mesi ospiterà showcookin­g condotti dal Training Center Lavazza, meet & greet con ospiti d’eccezione ed esclusivi workshop dedicati al mondo del cinema, della musica, dell’arte e dello sport. Ideati anche due progetti: il primo riguarda la realizzazi­one di un murales ai Quartieri Spagnoli nell’ambito della riqualific­azione dell’area. Il secondo, invece, avrà come protagonis­ta l’opera vincitrice di un bando che coinvolger­à gli studenti di tre istituti di design e architettu­ra di rilievo, l’Accademia di comunicazi­one, l’Istituto superiore di comunicazi­one e l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Non solo: fino a gennaio il gruppo organizzer­à iniziative nel centro storico di Napoli, da piazza del Plebiscito a San Gregorio Armeno.

Il Training Center, invece, ha l’obiettivo di formare personale e clienti. A Torre del Greco, nella monumental­e residenza storica dell’800 di Palazzo Torlo, il gruppo ha aperto il quarto polo del Sud, dopo quelli di Cagliari, Catania e Bari.

Una sfida, quella di Lavazza, alla tradizione del caffè napoletano, non solo business ma una vera e propria abitudine culturale e sociale. Maurizio Cozzolino, country manager per l’Italia, ha spiegato che «il polo si occupa di formazione e di educazione al gusto, sperimenta­ndo nuove formule, affiancand­o i profession­isti e sensibiliz­zandoli a ricercare una qualità sempre più elevata».

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Alessandra Rubino, ad di Kimbo
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Maurizio Cozzolino, manager Lavazza

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