Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Da Ancelotti un’altra prova d’amore «Qui si sta da Dio è un paradiso»
Ancelotti non è riuscito ancora a riempire il San Paolo, forse lo farà nella prossima gara di Champions League contro il Paris Saint Germain ma è stato protagonista del sold-out in una libreria.
La location è la Feltrinelli di Piazza dei Martiri, in una delle cornici di Napoli che piacciono ad Ancelotti, un salotto importante della città anche riguardo alla storia calcistica visto che ha ospitato la sede del Calcio Napoli prima del fallimento del 2004. L’occasione è stata la presentazione del libro “I Demoni” di Alessandro Alciato di Sky Sport, un racconto di tredici storie di vita di grandi personaggi del calcio. Si passa dalla lotta contro la depressione di Gianluigi Buffon alla battaglia contro il calcioscommesse di Fabio Pisacane, dalle sofferenze di Balotelli per il razzismo al fenomeno dello stalking che ha rovinato l’esperienza napoletana di Fabio Quagliarella. Ad unire queste storie c’è la strategia adottata per venirne fuori: uscire dalla solitudine, condividere i problemi con le persone giuste per superarli.
«Il calcio è una metafora della vita, anche in una squadra se ci si crede le difficoltà si superano, diventano uno strumento per migliorarsi», spiega Carlo Ancelotti che magari, riferendosi al suo cammino nel Napoli, ha visto nella sconfitta contro la Sampdoria il momento in cui ha dovuto invertire la tendenza, far tesoro dei problemi riscontrati per costruire la svolta tattica, il cambio di sistema di gioco. L’appuntamento è stato un viaggio negli aneddoti riguardo al cammino di Ancelotti condotto da Marco Nosotti di Sky in cui si è palesata la serenità del “leader calmo” nel gestire lo stress, l’avversario del maestro Arrigo Sacchi, uno dei demoni del libro di Alciato. «Sacchi pretendeva molto dagli altri e da se stesso, è quello il motivo dello stress. Bisogna riuscire a gestirlo bene, diventa energia. M’aiuta la passione, quello che faccio mi piace, è uno stress relativo», ha raccontato Ancelotti che per affrontare le difficoltà s’affida al suo metodo: «Bisogna rendere partecipi gli altri, delegare sapendo di avere a disposizione delle persone di qualità e lavorare sul rapporto con i calciatori. Se ti parlano anche della sfera privata, riusciranno a rendere meglio». Ad una platea affollata, con in prima fila suo figlio e vice Davide e il preparatore dei portieri Nista, c’è stata anche una dichiarazione d’amore per Napoli: «Qui si sta da Dio, è un paradiso».